CONTI A FV, Negli anni '70 il calcio era molto diverso
Nel corso della maxi diretta Instagram organizzata da Firenzeviola.it nel giorno più importante della raccolta fondi "FV per OSMA Onlus" in favore dell’Ospedale di Ponte a Niccheri (tutte le info sulla piattaforma Gofundme.com), è intervenuto anche il noto conduttore di fede viola, Carlo Conti. Ecco le sue parole: "Sto trascorrendo questo periodo da privilegiato con il giardino, con moglie e figlio: sto zitto e non mi lamento mai perché il pensiero deve andare ad altre persone. Mondo dello spettacolo? Dovrò fare l'8 maggio il Davide di Donatello senza pubblico, senza ospiti, senza tappeto rosso... Ci stiamo inventando come omaggiare il cinema italiano. Tutti noi abbiamo fatto un appello per tanti lavoratori che ci sono dietro le quinte... Fermare loro significa fermare chi ha bisogno di quei soldi: tanti ragazzi si mantengono gli studi in quel modo... E' un altro grande settore che risentirà di questo Coronavirus.
Fase 2? Spero che si possa con tutte le attenzioni possibili che si possa uscire, tornare a fare una cena con amici, trovare i nonni e riprendere il lavoro... Questa è la cosa più importante. Calcio? In questa quarantena sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma su Rai Sport sto guardando qualche partita del passato e mi sono accorto come fosse diverso negli anni '70 il mondo del pallone: più vero, più grinta, meno tattica e meno schemi. Partite di beneficienza? Ne ho fatte tante, in passato anche con Rui Costa, Bigica, Flachi. Avevamo inventato queste per far devolvere l'incasso alla causa che volevamo aiutare. A me il calcio piace vederlo, sono tifoso e basta e preferisco anche vederlo in tv che allo stadio. Da piccolino venivo sempre scelto per ultimo, quasi non ci volevano in squadra".