CIAO PIETRO, Tifoso e Ultras unico

21.11.2020 13:30 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
CIAO PIETRO, Tifoso e Ultras unico

Ho avuto il privilegio di conoscere Pietro Vuturo oltre dieci anni fa, a Radio Blu, era il 2009. Nasceva “Viola nel cuore”, con Pietro a fare la punta di diamante di un tridente inizialmente composto da Leonardo Vonci e Sara Lupo. Un’ora di riflessioni viola senza peli sulla lingua, con le telefonate dei tifosi e con le risposte di Pietro. Quando non capitava di restare a seguire la parte tecnica della trasmissione ascoltarla era la prima cosa che facevo tornando dalla redazione, ai tempi a Prato. D’altronde non solo quel che diceva Pietro non era mai banale e sempre riferito appassionato ma adeguato, ma poi il suo era un vero e proprio show. 

Ricordo le risate fino alle lacrime per alcuni intermezzi, svariati duetti con gli ascoltatori più affezionati e soprattutto il periodo musicale in cui sapeva riscrivere qualsiasi canzone in salsa fiorentina. Un giorno se ne uscì con la “Cercilena”, una versione ritoccata della “Macarena” in cui raccontava il personaggio Cerci. Ancora in questo istante continua a risuonarmi nelle orecchie mentre rivedo nitido il tentativo - vano - di chiunque fosse in studio o in regia di trattenere le risate durante la diretta. Ricordo anche quando una volta, in una partita di beneficenza in cui indossavamo la stessa maglia, sentii irrefrenabile il desiderio di buttarmi in mezzo a un teso scambio di vedute nel quale lui era in minoranza. Di certo non gli avrei dato una mano, semmai mi avrebbe salvato lui se le cose fossero peggiorate, eppure l’impulso fu quello di correre al suo fianco, perchè Pietro ti faceva venir voglia di stare dalla sua parte. 

E ricordo anche come e quanto si è speso mediaticamente nei tempi in cui il rapporto tra la precedente proprietà e la città si stava definitivamente sfilacciando. Pietro certe cose aveva cominciato a dirle prima, molto tempo prima, ma non aveva mai smesso di ripeterle, nemmeno in un faccia a faccia con l’allora presidente Salica in cui molte rassicurazioni sul futuro apparivano tutt’altro che convincenti. Infine ricordo i suoi 1000 aneddoti sulla curva di un tempo, i racconti su trasferte mitiche e rivalità divenute leggendarie. Pietro c’era sempre stato, Ultras dentro e fuori, colonna portante di una fede che mi avrebbe travolto in piena adolescenza, quando l’abbonamento in Fiesole era un bene di prima necessità. Agli inizi degli anni ’90, ma solo perchè lui e molti altri avevano dato inizio a tutto.

Infine ricordo le cene e le serate insieme, con la redazione, con il gruppo di Viola del Cuore, e con le sue performance che accendevano quei momenti. Non ho ricordi di un momento trascorso in compagnia di Pietro Vuturo senza aver sentito qualcosa che m’inorgoglisse, mi facesse sentire parte di un sentimento collettivo o che mi facesse sbellicare dalle risate. E anche se ultimamente non lo sentivo in radio capitava di parlarsi al volo, via social, perchè era comunque un riferimento del mondo viola. E quando se ne vanno i punti di riferimento la perdita è grandissima. Enorme.
Ciao Pietro, Ultras e Tifoso unico.