CHIESA, L'ERRORE PESA. MALE BOATENG MA NON È L'UNICO

01.09.2019 22:50 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
CHIESA, L'ERRORE PESA. MALE BOATENG MA NON È L'UNICO
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DRAGOWSKI - Sull'incornata di Zapata sembrava poterci arrivare, ma non riesce ad evitare il peggio. Si riscatta con due super interventi nel primo tempo, prima su Radovanovic poi su Pinamonti. Deve invece arrendersi sul gran fendente di Kouamé dalla distanza, ma si ripete ancora in serie. Nel complesso si salva, 6

LIROLA - Sulla fascia il coraggio non gli manca, e spesso e volentieri è cercato con insistenza dai suoi compagni di squadra. Ciò che gli viene a mancare, in più di una circostanza, è semmai la misura: sbaglia troppi cross per quanti ne ha messi in totale, 5,5

MILENKOVIC - Il serbo sembra quello meno in affanno nel complesso della difesa gigliata, a discapito dell'età anche maggiormente sicuro rispetto a Pezzella. Vince tanti duelli aerei, e salva un gol fatto dopo un mezzo pasticcio di Dragowski nella ripresa. Tra i pochi sufficienti, 6

PEZZELLA - Ancora un'altra prova non del tutto convincente per il capitano viola. Sia Pinamonti che Kouamé spesso e volentieri lo vedono in difficoltà. Lui, dal canto suo, non commette errori grossolani e prova anche a farsi vedere sui calci da fermo. Ma non è ancora il leader che vorrebbe, 5,5

RANIERI - Grande emozione per lui, al debutto assoluto in Serie A. Per la prima volta, poi, gioca nel suo ruolo di terzino sinistro. E lì inizia benino, calando pian piano. Molto negativo invece l'approccio da terzo centrale, dove concede tutto lo spazio del mondo a Kouamé verso il secondo gol, 5

CASTROVILLI - Inizia con grande grinta e volontà, provando a rispondere per le rime all'intensità dei genoani e a sua volta tentando anche di creare qualcosa di positivo in avanti. Sulla lunga distanza però cala sbaglando un po' troppi palloni, anche se non molla mai. Senz'altro è un talento, oggi non supportato, 6

BADELJ - Tenta di rallentare, quando necessario, le grandi folate offensive genoane ma riesce nel suo compito in sostanza solo nel primo tempo. Nel secondo subisce il gioco verticale, veloce e palleggiato del Grifone e lo si vede sempre meno finché non esce, 5

dal 61' DALBERT - Entra per una mezz'ora abbondante di partita e non sfigura nel complesso, anzi si conquista il rigore con un pizzico di furbizia, 6,5

PULGAR - Primo tempo nel quale viene cercato spesso, ma non ha i tempi di reazione. Si veda l'occasione in cui si fa rimontare in piena area da Barreca. Poco prima, sul gol di Zapata, non aveva neanche provato a saltare. Non basta il gol su rigore a redimere una prova in ombra, 5,5

SOTTIL - Se all'esordio in campionato aveva lasciato sensazioni folgoranti, quest'oggi il registro sembra leggermente diverso. Lui a tratti sembra anche il più ispirato là davanti, ma è un po' inconcludente. Avrà tempo per farsi notare, il suo giorno non era oggi, 5,5

dal 72' VLAHOVIC - Il giovane serbo ha poco tempo a sua disposizione, ma prova comunque a graffiare. Gli manca la precisione, non la volontà, 6

BOATENG - Sembra essere entrato bene in campo quando, dopo cinque minuti, gira alla cieca verso la porta un pallone che lo vedeva spalle alla porta, facendo la barba al palo. Ma è un'illusione del momento, perché il suo primo tempo è negativo. E la sua prova rimane tale, poi lascia il campo, 5

dal 72' RIBERY - Montella cerca l'illuminazione del campione per provare a ribaltare una situazione disperata. Il francese risponde bene con un paio di guizzi interessanti ma ancora la forma migliore latita, 6

CHIESA - Nell'economia del primo tempo viola pesa terribilmente il suo errore sotto porta. Era sì un po' decentrato, ma la distanza era davvero minima. Prova a scuotersi, ma anche poco dopo non arriva bene sull'assist di Ranieri. Prova a rifarsi e nel finale (palo) è anche sfortunato. Ma quell'errore pesa eccome, 5

MONTELLA - In avvio preferisce affidarsi alle certezze accumulate fin qui, e conferma nove undicesimi della formazione anti-Napoli, cambiando soltanto Venuti e Vlahovic, rimpiazzati da Ranieri e Boateng. I primi dieci minuti del Ferraris vivono di intensità estrema, e la Fiorentina sfiora due gol: prima con Boateng e poi, soprattutto, con Chiesa. La rete divorata dall'esterno scuote negativamente i suoi, e il Genoa si trova così in vantaggio ma più che altro in controllo delle redini dell'incontro. Anche il secondo tempo procede sui medesimi binari, senza che la sua squadra dia mai l'impressione di reagire realmente. Anzi, spesso e volentieri è Dragowski ad evitare il peggio. Troppo spesso. La scossa arriva solo nel finale, ma è più una situazione episodica. Per citare una citazione nota: c'è da lavorare, 5