"CATTIVI PENSIERI" Anestesia viola, scossa Ebouè...

Tre schiaffi. Tre sonori ceffoni ben assestati. In una serata al cloroformio, la faccia che diventa viola all'improvviso e vai Fiorentina, si riparte. Da tempo non assistevamo ad una resa simile, senza condizioni, della squadra di Cesare Prandelli. Era un amichevole, si dirà, ma a tutto c'è un limite, che diamine. Per assurdo ci ha ricordato quell'incredibile pomeriggio del 26 agosto 2001, quando il rampante Chievo di Gigi del Neri "maramaldeggiò" su una Fiorentina ridotta a brandelli. Era la prima giornata del campionato 2001-2002, quello del fallimento, e quella partita fu il prodromo di 34 giornate trascorse fra umiliazioni e prestazioni al limite dell'indecoroso, concluse con la consegna da parte della "Fiesole" delle "maglie della vergogna." Altri tempi, altri personaggi. Siamo d'accordo, il paragone non regge, ma era solo una sensazione e come tale va presa. Però, proviamo a mettere tutto nel calderone: 9000 spettatori scarsi invece dei 20.000 previsti (12 mesi fa furono 39.000 per il primo "Memorial Artemio Franchi", seppur disputato contro un avversario che si chiamava Barcellona...) Una presentazione della squadra viola al limite della decenza (certo non era facile far meglio in quella situazione di disinteresse totale, però...) per intensità, organizzazione e partecipazione emotiva. Le nuove maglie con la novità dello scudetto sottratto alla parte sinistra del cuore e spostato al centro del petto, con risultati evidenti. Il rettangolo verde, come al solito impresentabile in questo periodo, seppur il prato del "Franchi" sia stato risparmiato dal consueto concerto "vandalico" di mezza estate. Risultato: una sensazione (che volete farci, ce l'abbiamo...) di scollamento totale, di rassegnazione ad un'aurea mediocritas" che, certo, non fa parte del carattere di questa squadra e del suo allenatore.
"C'è crisi" dirà a fine partita il presidente Andrea della Valle, commentando la scarsa affluenza di pubblico, e la buona notizia viene proprio dopo il 90'. "Abbiamo fatto un "summitti" (sarebbe un summit, un vertice...)" se la ride Corvino uscendo dalla tribuna del Franchi a più di un ora dalla fine della partita. Accanto a lui, oltre al presidente, l'uomo dei numeri, l'amministratore delegato viola Sandro Mencucci. Tralasciando l'incerto (eufemismo) italiano del ds di Vernole, raramente il triunvirato viola resta tanto a lungo all'interno dello stadio ed ancor più raramente se ne escono tutti assieme. Ergo, il summit c'è stato, eccome, e sembra abbia prodotto, finalmente, il via libera per l'acquisto dell'ivoriano dell'Arsenal Emmanuel Ebouè, oggetto del desiderio di Corvino ma anche, sopratutto, del mister Cesare Prandelli. Ballavano 2 milioni di euro tra l'offerta della Fiorentina e la richiesta dell'Arsenal, ed il "summitti" ha limato le distanze. Serviva una scossa abbiamo detto, e questa scossa deve venire ancora dal mercato. Ebouè certo, va benissimo, ma non dimentichiamoci il difensore centrale, ed un mediano "todocampista" perchè, non ce ne vogliano Donadel e Kuzmanovic, il dopo-Melo è apparso terribilmente lontano. "Due settimane ancora..." ha chiesto il presidente. Ci scuserà ma sono troppe, il tempo sta per scadere perchè l'andata del preliminare sarà tra 20 giorni, e quest'anno non si scherza. Niente salvagente come fu lo Slavia Praga, bensì squadre come Arsenal, Atletico Madrid, per arrivare ai greci del Panathinaikos. Prandelli si aspetta due/tre rinforzi e li vuole subito, per inserirli immediatamente nello scacchiere che dovrà affrontare l'impegno europeo. Insomma, che la notte porti consiglio, ed è già tanto che abbia portato via questa serata intrisa di malinconia, di quell'anestetico che addormenterebbe un bisonte, risvegliata da tre sculaccioni dati ad un bambino (leggi la Fiorentina) che farà tanta strada ma che, ancora, deve imparare a camminare.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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