CAMPI METTE LA FRECCIA
La conferma arriva via internet, durante la conferenza che vede protagonista Rocco Commisso nel giorno del suo primo anno di presidenza viola. “Abbiamo acquistato un'opzione per i terreni di Campi Bisenzio, un'area da 36 ettari dove potrebbe sorgere il nuovo stadio, un parcheggio da 10.000 posti e aree commerciali. Presto ci metteremo a lavoro per un'idea di progetto”. Dagli Stati Uniti le parole del presidente viola segnano il sorpasso dell'ipotesi extracomunale rispetto al Franchi, sul quale tuttavia l'italoamericano non chiude del tutto.
Certo, Commisso è il primo consapevole degli ostacoli che si profilano all'orizzonte, che si tratti di andare a Campi o restare al Campo di Marte, ma la sua risolutezza non è cambiata. Il problema, semmai, è che non è cambiato nemmeno il parere della Sovrintendenza, che sul Franchi non avalla quanto Commisso aveva già pensato dopo il suo arrivo. L'idea di ricostruire interamente il vecchio Comunale di Firenze resta così sospesa, tra un emendamento che comunque dovrà passare e un'opzione Campi che oggi è sempre più concreta.
Se per quanto avvenuto a Bagno a Ripoli le parole di Commisso si fanno di ringraziamento è per quanto riguarda lo stadio che il dialogo con la Sovrintendenza s'interrompe, perché nel riferimento alla capacità degli Stati Uniti di rivedere le proprie regole c'è tutta la posizione del proprietario viola per niente disposto a mettere soldi su una ristrutturazione del Franchi che sia decisa da altri, e sotto vincoli artistici difficili da comprendere per gli stessi tifosi che lo stadio lo frequentano.
All'interno di queste due strade Commisso trova il modo di raccontare la sua verità sulla Mercafir (costi schizzati alle stelle e incertezze sui tempi) e non esclude che la città sappia indicare altre aree (le Cascine) ma sa anche che continuare a ipotizzare significa soprattutto perdere tempo. Anche per questo c'è da immaginare che i prossimi passi siano soprattutto rivolti a capire i possibili scenari di coesistenza tra un nuovo stadio a Campi Bisenzio e una rinnovata pista dell'aeroporto di Peretola, mentre per la partita Franchi spetta alla politica rendere meno astratta l'opportunità di accontentare Commisso anche sulle curve del Franchi.
Il resto è la storia che la Fiorentina scriverà sul campo nelle prossime 12 partite. Pochissimi riferimenti al mercato, nessuno su Chiesa, e fiducia condizionata a quel tecnico Iachini reduce dal contagio da virus, questo l'indirizzo di Commisso che tiene tutti giustamente sulla corda in vista di un finale di stagione del tutto inedito. “Non fate scherzi” dice dall'America il presidente, anche perché prima ancora di sognare un grande futuro con un nuovo stadio sarà bene mettersi al riparo da sgradevoli finali di campionato nelle zone basse della classifica.