C'era una Volta in Viola, una carriera al trotto: la storia di Thomas Manfredini

Nella narrazione fantastica di alcuni popoli c'è un animale mitologico, per la precisione un uccello, che si dice abbia la capacità di rinascere dalle proprie ceneri. Quell'animale si chiama fenice. Ecco, il 20 giugno del 2004 la Fiorentina, proprio come una fenice è risorta dalle sue ceneri, dal fallimento e dalla Serie C2. Lo ha fatto vincendo lo spareggio interdivisionale per la Serie A (un unicum di quella stagione) nel doppio confronto con il Perugia. Se l'indiscusso eroe, in gol sia all'andata che al ritorno, di quella promozione è stato Enrico Fantini, di quella squadra faceva parte anche Thomas Manfredini, il protagonista dell'episodio di questa settimana della rubrica C'era una Volta in Viola.
Nato a Ferrara nel 1980, Manfredini cresce nelle giovanili della Spal, con cui fa il suo esordio tra i professionisti, prima di passare all'Udinese. Se quando arriva nel vivaio della formazione estense dall'Arginone è un attaccante, quando ne esce è un terzino sinistro. E così tutta la sua prima parte di carriera la vivrà sulla corsia mancina della difesa. Spal, Udinese, con cui vince anche una Coppa Intertoto nel 2001, la promozione in Serie A con la Fiorentina e il Catania. Nell'estate del 2005 il passaggio a Bergamo, dove però inizialmente non riesce ad imporsi. Prima viene mandato in prestito in Serie B a Rimini e Bologna, poi viene squalificato tre mesi per illecito sportivo. All'Atalanta però è giunto come allenatore Luigi Delneri. Il tecnico di Aquileia convince la società orobica a tesserarlo nonostante la squalifica e poi gli cambia la carriera, per ammissione dello stesso Manfredini, il 30 marzo 2008. A San Siro si gioca Milan-Atalanta, i bergamaschi sono in emergenza in difesa e Delneri lo manda in campo come centrale. Risultato? Milan-Atalanta 1-2 e cambio di ruolo per Manfredini. Da quel giorno giocherà sempre al centro della retroguardia. Fino al 2013 a Bergamo, poi una stagione al Genoa e una al Sassuolo (la prima dei neroverdi in Serie A), prima di vivere l'ultima esperienza nel calcio che conta con il Vicenza. In maglia biancorossa nel 2016 sfiora una storica promozione in massima serie prima di appendere gli scarpini al chiodo dopo la rottura del tendine d'Achille.
Un ritorno di fiamma per il calcio giocato lo porta nel 2019 a scendere in campo qualche mese con la Fiorita nel campionato sanmarinese. Della squadra del castello di Montegiardino però scriverà la storia da allenatore, guidando nel luglio del 2024 i gialloblu fino al secondo turno preliminare di Conference League (perso poi contro l'Istanbul Basaksehir). Amante degli animali, e dei cavalli in modo particolare, fin da giovane, Manfredini, una volta ritirato, si dà alla sua vera passione, l'ippica. L'ex difensore ferrarese inizia una nuova carriera come proprietario e gentleman driver nelle corse al trotto. L'obiettivo? Sempre il solito, vincere. Magari anche di corto muso, come direbbe un altro appassionato d'ippica come Massimiliano Allegri.
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