BRILLA MENO, MA VINCE. ANCHE QUESTA È CRESCITA E LA CLASSIFICA LO DICE
Domani è primavera, e non voglio far previsioni climatiche, ma usare il periodo della rinascita della natura per collocarci la rinascita della Fiorentina che come un fiore, la viola appunto, sta sbocciando a nuova vita. Sono stata spesso polemica nei confronti di quello che ho visto fino al mese scorso, non mi piaceva la mia squadra e non mi faceva percepire buone sensazioni ma quando le cose prendono la strada giusta, quando i calciatori trovano o ritrovano la condizione e l’intesa, quando il Mister indovina le scelte tecniche e il puzzle incastra alla meglio i suoi pezzi, siamo tutti contenti e pronti a riconoscere i meriti di chi ci sta portando fuori dalle sabbie mobili.
Non ho la certezza che quella che abbiamo davanti sia definitivamente una nuova Fiorentina ma, se guardiamo alla gara di ieri contro il Lecce e la retrodatiamo ad alcune settimane fa, penso che non l’avremmo vinta. È vero che abbiamo ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, non ci siamo nemmeno dannati troppo ed abbiamo lasciato a Gallo l’onore e l’onere di insaccare nella sua porta a nome nostro, ma è anche questo un segnale che il vento è cambiato e la Fiorentina pare essere finalmente in un buono stato fisico e mentale, anche se ieri non è stata brillantissima, ma quanto visto nelle recenti gare dimostra un passo diverso e se abbiamo avuto anche un briciolo di fortuna è pure vero che la fortuna aiuta glo audaci.
La stanchezza dovuta alla trasferta in Turchia mi faceva un po’ preoccupare, così come i troppi impegni ravvicinati ma sono felice di aver sentito Saponara che ci ha rincuorato dicendo che hanno “trovato il ritmo in queste partite ravvicinate”. È quello che serve perché le strade che la Fiorentina deve percorrere, dopo questa sosta opportuna per ricaricare le pile, sono ancora tante fra campionato e coppe, fra l'Italia e la Polonia.
Sarà un aprile affollato di incontri, ci sarà la semifinale di Coppa Italia contro la Cremonese e il turno di Conference contro il Lech Poznan e la cosa più bella sarebbe quella di bissare il marzo che sta terminando e che, con la sosta che blocca il campionato, possiamo consacrare ad un mese perfetto costellato di sole vittorie. Niente marzo pazzerello, ma un marzo prolifico che sta portando ad una quasi inaspettata, fino a qualche settimana fa, scalata in classifica.
La partita di ieri al Franchi è stata definita una “partita sporca” e l’apprezziamo anche per questo perché nonostante qualche difficoltà, la storica mancanza di cinismo che è tornata a trovarci, non c’è stata mai la sensazione che l’avversario avrebbe potuto raggiungerci e Terracciano ha fatto solo una parata importante. È senza dubbio un segnale di crescita e vorrei citare un calciatore in particolare perché mi è piaciuto tantissimo la sua esultanza che ho visto in tv e che ho trovato molto sentita. Parlo di Dodò che mi pare stia trovando uno stato di grazia eccezionale e le sue corse, le sue ripartenze, la sua voglia di fare non possono che portare bene alla squadra. Lui come altri titolari, vedi Mandragora, sono ultimamente la bella copia di quello che ci serviva e adesso stiamo raccogliendo i frutti sperando che non si sia perso troppo tempo nel cammino del campionato. Il settimo sposto è comunque adesso molto ma molto più vicino.
Spero inoltre che si torni a giocare con una punta vera, l’unica che abbiamo e che si chiama Cabral, e si eviti di far giocare Kouame che sinceramente ci azzecca poco col calcio di un certo livello, che è quello al quale vorremmo ambire, e se ci ha offuscato la mente con qualche buona prestazione in estate, forse è il caso di ripensare al suo futuro ma soprattutto…al suo parrucchiere!
La Signora in viola