BELOTTI, La spiegazione del soprannome "Il Gallo"

Andrea Belotti si prepara a vestire la maglia della Fiorentina a partire da domani: l'ormai ex attaccante della Roma ha già svuotato gli armadietti ed è pronto ad accasarsi alla corte di Vincenzo Italiano che sta già ragionando su come sfruttare al meglio le potenzialità di un attaccante da oltre 100 gol in Serie A ma reduce da qualche stagione sottotono.
Ma come mai viene soprannominato "Il Gallo" fin dalla più giovane età? Lo ha raccontato lo stesso Belotti in un'intervista a Cronache di Spogliatoio qualche settimana fa. Tutto nasce il 3 settembre 2012 e deve il soprannome e la sua esultanza ad un amico d'infanzia, Juri Gallo. È proprio lui che gli chiede di fare quell'esultanza in suo onore in caso di gol con l'Albinoleffe, ma accade un imprevisto: "L’arbitro fischia l’inizio della partita. Passano due minuti e Karamoko Cissé mi serve un pallone. Prendo e lo scaravento in rete. Non ci penso un attimo: corro sotto la tribuna e inizio a mimare la cresta del gallo come un pazzo. Tutti corrono ad abbracciarmi. Volete saperlo? Juri, quel giorno, si è presentato in ritardo di tre minuti. Mentre parcheggiava, ha sentito il boato dello stadio. Ho fatto la cresta… per nessuno. Ma che fai? Hai segnato dopo due minuti… non la riproponi? Dopo la partita siamo scoppiati a ridere: «Andrea, sono arrivato in ritardo, devi rifarla!». Era un’esultanza che non si era mai vista. Ho iniziato per gioco, mi è piaciuta, e ora eccomi qui: il Gallo Belotti. Avevo dei capelli all’epoca… mamma mia… tutti sparati in alto. Quella era una cresta, altroché!".
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