ACF-SUDAMERICA, È BRACCIO DI FERRO: NESSUN VIOLA PARTIRÀ

09.11.2020 16:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
ACF-SUDAMERICA, È BRACCIO DI FERRO: NESSUN VIOLA PARTIRÀ

Tra la Fiorentina e le Federazioni calcistiche di Argentina, Cile e Uruguay (AFA, ANFP e AUF) è ormai alta tensione da qualche ora. Il motivo? La mancata partenza con destinazione Sudamerica dei tre nazionali viola - Lucas Martinez Quarta, Erick Pulgar e Martin Caceres - che erano stati convocati dalle rispettive Selezioni per le gare di qualificazione ai prossimi mondiali in Qatar del 2022. A bloccare la partenza dei tre giocatori ci ha pensato infatti l’ASL Toscana centro, che con una nota privata ieri pomeriggio ha comunicato alla Fiorentina che per ragioni di ordine sanitario i calciatori non possono lasciare la “bolla” che è iniziata lo scorso sabato dopo la positività al Covid-19 di José Maria Callejon. Potranno farlo, semmai, non appena l’isolamento di tutto il gruppo sarà terminato, ovvero lunedì, e solo nel caso in cui i tamponi ai quali saranno sottoposti i tre tesserati ogni 48 ore, al pari del resto della squadra e dello staff tecnico, avranno dato sempre esito negativo. 

La Fiorentina, preso atto della scelta dell’ASL, ha notificato la decisione a tutte le Federazioni coinvolte già domenica sera. Quelle europee (Italia e Polonia) hanno preso atto senza tentennamenti della comunicazione viola, mentre quelle extra UE, in particolare le sudamericane, hanno iniziato una “guerra” a suon di comunicati per forzare la mano, superare la disposizione dell’ASL e poter disporre subito di Quarta, Caceres e Pugar. Addirittura - riferiscono dall’Argentina - la Federazione sarebbe pronta a mettere a disposizione dell’ex River un volo privato, qualora il tampone che il centrale ha effettuato stamattina fosse negativo. Tutto legittimo, fa sapere la Fiorentina, ma se l’ASL non cambierà idea il giocatore non può lo stesso partire. E se lo dovesse fare contro la norma in vigore, rischierebbe una sanzione di carattere penale. Il club viola non è tenuto infatti a dare ulteriori ragguagli, visto che si attiene alle disposizioni della massima autorità sanitaria, l’unica che al momento ha voce in capitolo. I tre calciatori sudamericani, inoltre, non hanno richiesto di ricevere “deroghe” particolari per poter partire. E in ogni caso non riuscirebbero ad ottenerle.