"ACCADDE OGGI", A Carnevale ogni scherzo...
Magari fosse stato tutto uno scherzo. Fu invece verità, uno sgarbo che la Firenze viola non ha ancora dimenticato, un colpo di mannaia sulle speranze di terzo scudetto. Del resto, al cuor non si comanda, tanto meno si può negare il Carnevale ad un brasiliano. Sopratutto se ce l'ha scritto a chiare note sul contratto. Avrete capito trattarsi del 7 febbraio 1999, data infausta per la Fiorentina di Trapattoni, che di fatto vide franare i pur labili sogni di gloria. Labili perchè, quel 7 febbraio, la Fiorentina non era già più la squadra schiacciasassi del girone d'andata, bensì una formazione che mostrava la corda e che in soli 90' perse Batistuta, Edmundo, ed il primato solitario in classifica. Però era pur sempre prima, e invece...
Ma andiamo con ordine: quel giorno si giocava Fiorentina-Milan (scontro al vertice con i rossoneri immediati inseguitori) terza di ritorno del campionato '98-'99. Il nostro "Accadde oggi..." ha per protagonista Edmundo Alves de Souza Neto, in arte "O' Animal", ma prende spunto da quanto accadde all'89', proprio sotto la curva Fiesole: Padalino lancia Batistuta in profondità, il "Re Leone" è solo con Costacurta che lo guarda a qualche metro di distanza, può puntare indisturbato verso la porta di Abbiati. Però... c'è un però. Batistuta si accascia improvvisamente, urla tutto il suo dolore, e con lui l'intero stadio. Nell'allungo il ginocchio destro fece "crack", e con lui le speranze viola. Breve antefatto: pochi minuti prima, nel tentativo di liberare l'area su azione di calcio d'angolo, Gabriel fa le prove dell'infortunio e rimane a terra per qualche minuto. Si teme il peggio, poi il dottor Manzuoli dà il via libera per il rientro in campo. Fretta? Imprudenza? Solo sfortuna? Non è dato sapere, fatto sta che la storia è lì, sotto gli occhi di tutti, e non si può confutare. Verso le 19 di quella maledetta domenica va in onda la seconda parte della beffa: Edmundo (scarsa la sua prova quel giorno) saluta la compagnia direzione aeroporto. Vani i tentativi della dirigenza viola (Luna e Antognoni...) di dissuaderlo, c'è il Carnevale di Rio che aspetta e niente può trattenerlo. Già, perchè Vittorio Cecchi Gori, nella fregola di assicurarsi le prestazioni del fuoriclasse di Niteròi ("loco", ma pur sempre fuoriclasse) aveva colpevolmente accettato la clausola che a febbraio liberava il giocatore per partecipare al Carnevale. Vai tu a pensare che la Fiorentina si giochi lo scudetto e che poche ore prima della partenza Batistuta si infortunasse gravemente. Quendo il destino ci mette lo zampino... Memorabile, poi, il siparietto tra Edmundo ed una troupe di Mediaset all'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, con il brasiliano che scappa da ogni parte pur di evitare dichiarazioni e/o interviste. Ma tant'è... La Fiorentina, senza i suoi due campioni più acclamati, cola a picco: sconfitta ad Udine, pareggio interno con la Roma, pareggio anche a Salerno. Una tenue speranza, la vittoria interna col Parma del 7 marzo, fino alla disfatta di Venezia per 4-1, proprio nel giorno del ritorno in campo (affrettato, affrettatissimo...) di Batistuta.
E che fine aveva fatto "O' Animal"? Lui, tomo tomo, cacchio cacchio, mancò in verità una sola partita (ad Udine), ma il rapporto con lo spogliatoio era ormai compromesso, lacerato, e lo stesso brasiliano non ritrovò più la concentrazione necessaria per risultare decisivo. La Fiorentina, comunque, terminò il campionato con un dignitosissimo terzo posto che volle dire Champions League. Certo che senza quel maledetto pomeriggio del 7 febbraio 1999...