LA PRIMA VOLTA
Era nell'aria da tempo. Quasi come se tutti – compagni di squadra e tifosi – lo avessero già scelto a prescindere. Scontato, direbbe qualcuno, visti i reduci della vecchia guardia rimasti illesi dalla diaspora estiva. Provvidenziale, dicono invece i più. Perché in questo momento di limbo, la faccia pulita, sincera e schietta di Davide Astori è quanto di più utile ci possa essere. E la fascia di capitano non è altro che una logica conseguenza (LEGGI QUI). "Eredito questo titolo da un giocatore importante come Gonzalo, spero di onorarla come ha fatto lui e il suo predecessore prima di lui". Umiltà a tinte viola. Senza trionfalismi, davanti al pubblico accorso nella piazza di principale di Moena per la presentazione della squadra. Ma soprattutto dicendo ancora una volta le cose come stanno. "Chi ha la fascia fa da referente, ma siamo tutti importanti". A ribadire, insomma, che il gruppo c'è. Nonostante il mercato. Nonostante gli addii.
La nomina di Davide Astori come nuovo capitano della Fiorentina segna la linea di demarcazione tra il vecchio e il nuovo. Tra coloro che – per motivi diversi – hanno scelto di andare, e quelli invece che arriveranno ad integrare una rosa e un progetto che per forza di cose dovrà ripartire sotto nuove linee guida. Come quelle del neo capitano, pronto a dimostrare in campo di essere il leader (non silenzioso) della nuova difesa viola. Probabilmente già da questo pomeriggio nell'amichevole contro il Trentino Team. La sua prima volta da capitano viola.