MUTU-MOURINHO, Di nuovo a confronto...
Amici mai. Quella tra Mutu e Mourinho è una rivalità che parte da lontano. Una storia che sembra la sceneggiatura di un film. Il fascino di Londra, cocaina, donne, il Chelsea e una bocciatura tecnica difficile da spiegare. Infine, come ultimo atto, un licenziamento in tronco che, ancora oggi, è oggetto di contenzioso. La guerra tra il fuoriclasse rumeno e lo Special One riaffiora quattro anni dopo, alla vigilia di Fiorentina- Inter. Due uomini orgogliosi contro. Due che non dimenticano. Del resto, come cancellare i fatti del 2004, in un Chelsea appena trasformato da Abramovich nella nuova terra promessa del calcio europeo. Voluto da Ranieri, Mutu è stato uno dei primi grandi investimenti del Paperone russo. Ventitre milioni di euro versati al Parma. La squadra londinese, però, non decolla e nell'estate del 2004 arriva Mourinho. Il tecnico portoghese entra come un ciclone. Cambia quasi tutto. Filosofia e giocatori. Della Vecchia Guardia di Ranieri si salva solo Adrian. Il motivo? Arkady, uno dei figli di Abramovich impazzisce per il rumeno. Ma, nonostante questa "protezione", Adrian viaggia sull'asse panchina- tribuna. Esplode dopo un Chelsea-Liverpool. "Mourinho non mi ha convocato perché dice che sto male. Ma io sto bene e chissà perché il tecnico non mi concede la possibilità di dimostrare che ho ragione. Forse Mourinho deve giustificarsi con Abramovich per i soldi che ha fatto spendere per Drogba e Kezman. Non può lasciarli in panchina. Senza pallone non so stare. Devo cambiare club". La guerra continua. Un controllo a sorpresa, voluto dal Chelsea, pesca Mutu positivo alla cocaina. Mou dichiara: "I miei sospetti erano già cominciati in estate. Il giocatore era felice, poi depresso. Arrivava tardi all'allenamento. S'infortunava senza motivazioni apparenti". "Licenziato", Adrian passa alla Juve. E questo trasferimento è oggetto di un contenzioso ancora in atto. Con Mutu che dovrebbe pagare 17 milioni al Chelsea. Mourinho è tornato a parlare di Mutu in occasione della recente amichevole Romania-Francia. A un giornale di Bucarest ha spiegato: "Mutu si fece "male" da solo. Non fui io a chiedere il controllo antidoping, fu il Chelsea a volerlo. Stimo Mutu, ha rimediato ai suoi errori".