MALEH, Ripagherò la fiducia della Fiorentina

11.08.2021 18:03 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
MALEH, Ripagherò la fiducia della Fiorentina
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sacrifici, passione, arrivare in Serie A. Il calcio come ragione di vita. Youssef Maleh è arrivato alla Fiorentina dopo anni di gavetta fin da bambino, ed è pronto a una nuova sfida, queste le sue parole ai canali ufficiali del club: 

Cosa significa il calcio per te?
"Il calcio per me è una ragione di vita. Ho iniziato all'età di 5 anni, qui in Italia dove sono cresciuto. Un anno prima del dovuto. Andavo a vedere le partite di mio fratello che era più grande e mentre lo aspettavo o ero lì fuori, mi divertivo un po’ a calciare il pallone. Io non mi ricordo alla perfezione di questo periodo però qualcosa mi è rimasto in testa. Me lo ricorda sempre mia sorella anche quando magari le fanno le domande e le chiedono come è nata questa passione.  Poi ricordo che sin da bambino rimanevo fuori fino a dopo cena, e mi doveva venire a prendere lei di forza per portarmi a casa (ride ndr.)".  

Come vivi il calcio?
"Lo vivo molto intensamente. Direi che è proprio la mia passione anzi non solo la mia, direi che è quella di tutta la la mia famiglia. Sono stati loro a trasmetterla a me. E infatti anche mio fratello gioca a livelli più bassi, però ci mette il cuore, ed è molto appassionato. E piace anche a mia sorella che comunque segue il calcio con attenzione".

Diventare professionista?
"Devo dire la verità: non lo avrei assolutamente immaginato. Perché comunque quando sei bambino poi diventi comunque ragazzino e giochi perché ti piace, lo fai senza pensare a niente. E poi comunque crescendo, capisci che puoi diventare qualcuno: la passione rimane, però, dopo comunque cerchi anche di lavorare su te stesso, perché ci sono tantissime dinamiche sia dentro che fuori dal campo. Non è che lo capisci quando diventi professionista. Io solo tre anni fa ero in serie C. Quindi giochi e guardi le varie categorie superiori. Quando sei in serie B guardi la serie A come un punto difficilissimo in cui arrivare. Io poi soprattutto gioco perché mi piace. Quindi ci sono quelle annate che non riesci magari a dimostrare quello che sei. E poi ci sono annate, come quella appena passata, che è stata incredibile. E poi ti ritrovi improvvisamente qui. Ed è più la componente mentale, cioè quanto è importante passare anche i momenti brutti per arrivare. Voglio mandare un messaggio: anche i momenti brutti fanno parte del percorso, perché comunque possono accadere infortuni o di non giocare perché il Mister magari non ti vede. Tutto questo fa parte del tuo percorso di crescita. Ti faccio un esempio, all'età di 18 anni, quando fui aggregato alla prima squadra, feci sei mesi in cui il Mister, comunque magari anche giustamente, non mi vedeva. Così ho dovuto farmi le ossa nelle categorie inferiori. Però così non mi sono bruciato, e l’esperienza mi ha fatto crescere molto da tutti i punti di vista. Devi cercare di migliorarti giorno per giorno e col tempo comunque cerchi di darti obiettivi ambiziosi per arrivare a una squadra del genere". 

Il tempo libero?
"Dipende dai momenti. Mi rilasso leggendo parecchio, sia libri - l’ultimo parla della battaglia di Verdun - che articoli, non necessariamente legati allo sport, per restare aggiornato. Detto tra noi però abbiamo poco tempo libero. Convivo con la mia ragazza e stiamo facendo questo percorso di crescita insieme, pur essendo giovani".   

Le prime settimane in viola?
"Sto imparando molto. Sono passati una quindicina di giorni, quindi non è molto per valutare, ma di sicuro posso dire che è un sistema di gioco diverso da quello con cui ho giocato nei mesi precedenti. Il mister mi sta dando consigli tattici e io cerco di fare quello che ci chiede. Sento la fiducia dall'ambiente, dalla società. Io mi ricordo quando c’è stato l’annuncio a gennaio, poi sono arrivati altri sei mesi pazzeschi con la conquista della Serie A a Venezia. La Fiorentina ha puntato su di me e io cercherò comunque di ripagare la fiducia che mi è stata data, dimostrandolo in campo".

L'impatto con Firenze?
"Lo stadio ancora non l'ho vissuto a pieno però sento che c'è molto calore. Comunque si sa che Firenze è una piazza molto calda e anche solamente in ritiro ci sono tantissimi tifosi che ti chiedono la foto, cercano di caricarti, anche se siamo appena all’inizio della stagione. Però sono tutte energie che ti arrivano in vista del campionato. Per me sono tantissime emozioni dai più piccolini e anche ai più grandi".