JURIC, Servono innesti: il mio è grido di disperazione

28.08.2021 23:30 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
JURIC, Servono innesti: il mio è grido di disperazione
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il tecnico del Torino Ivan Juric, al termine della partita contro la Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Il mister granata analizza così la partita: "Stasera tante cose non sono andate. Sicuramente ci vuole un'altra fisicità per il calcio che vogliamo fare, se perdi tanti contrasti diventa difficile. Poi a livello di gioco bisogna migliorare e lo sapevo già. C'è veramente tanto da lavorare. Non è facile mettere tutto a posto. La coperta è corta, la tiri da una parte e ti scopri dall'altra. La Fiorentina ha meritato di vincere, erano più dinamici e hanno giocato meglio".

Cosa si aspetta dalla società Juric? "La mia analisi l'ho fatta da più di un mese, su tutte le cose che vanno fatte. Ieri il mio è stato un grido di disperazione. Io arrivo dal basso, non ho la puzza sotto al naso: però la squadra negli ultimi due anni ha preso 140 gol, è arrivata a doversi salvare all'ultima giornata. Dopo il ritiro ho fatto la mia analisi, abbiamo anche venduto altri giocatori. Se prendi me come allenatore poi qualcosa devi fare. Adesso poi forse è anche tardi, non è che prendi uno e lo metti dentro e va subito bene. La mia analisi per essere competitivi e per avere un senso l'ho fatta. Adesso siamo in ritardo, è molto molto difficile. Con l'Atalanta abbiamo fatto una grande partita, oggi no. Mancava Bremer che è importante, e dietro abbiamo pochi cambi. Però nessuna scusa e nessun alibi nè per me e nè per i giocatori".

Dove servono i rinforzi? In quali ruoli? "In più di una posizione. In determinate posizioni bisogna avere determinate caratteristiche, anche senza avere la qualità top, ma certe caratteristiche le devi avere. Penso che quando prendi un allenatore come me, tocca cercare di dargli le cose che chiede. Io non è che chiedo la luna, credetemi. Noi abbiamo perso Lyanco perchè voleva andare via a tutti i costi e poi non è arrivato nessuno! Ci sono tante situazioni che sono così".

Juric poi fa un parallelismo. "A Verona il presidente dal primo giorno mi ha detto: guarda che abbiamo questi soldi e ti devi arrangiare. E mi sono arrangiato, trasformando un giocatore come Pessina che poi è tornato all'Atalanta senza dare vantaggi alla società. Questa cosa mi ha dato fastidio. L'anno dopo abbiamo cercato di non prendere giocatori in prestito secco, magari anche con diritti di riscatto alti, perchè a me piace lavorare per creare valore. Pobega mi piace, è un bravo giocatore, ma un prestito secco è una sconfitta per la società, vuol dire che non siamo capaci, non abbiamo idee. A me piace tirare fuori il Kumbulla che è un giocatore tuo, lo valorizzi e poi lo vendi e reinvesti".