Gravina: "Acerbi non è un alibi per la Nazionale, ma siamo in difficoltà"

Gravina: "Acerbi non è un alibi per la Nazionale, ma siamo in difficoltà"
mercoledì 4 giugno 2025, 14:18News
di Redazione FV

Gabriele Gravina parla della situazione attuale della Nazionale Italiana. Durante la conferenza stampa di presentazione delle Finali Giovanili TIM che si svolgeranno nella Regione Lazio, il presidente della FIGC si è espresso così ai microfoni di Tuttomercatoweb.com anche del forfait di Francesco Acerbi, che ha rifiutato la convocazione di Spalletti: “Non dobbiamo cercare alibi in questo momento, abbiamo un obiettivo sul quale siamo tutti concentrati. La qualificazione è fondamentale, siamo consapevoli delle difficoltà che stiamo vivendo in questo momento, non solo per qualche infortunio di troppo, ma anche per le fatiche che i campionati nazionali e internazionali hanno causato. Il momento è di difficoltà, ma ci appenderemo al grande senso di orgoglio da parte dei nostri ragazzi nel condividere l’orgoglio che ha sempre contraddistinto l’indossare la maglia della nazionale. Questo orgoglio deve generare entusiasmo in tutti i nostri tifosi, che nel 2021 hanno portato a un risultato straordinario e impensabile. Insieme dobbiamo centrare questa qualificazione che manca da un po’ di tempo. Sulla questione Acerbi non ci sono commenti, è una valutazione personale, ognuno ha il senso di appartenenza, non entro nelle valutazioni soggettive di Acerbi, posso solo esprimere il dispiacere nel non poter condividere le prestazioni di Acerbi, fermo restando che come ha già sottolineato Spalletti abbiamo calciatori che possono comunque sostituirlo. Non dobbiamo cercare alibi, le condizioni oggettive le conosciamo tutti. Se commentiamo le difficoltà ci dimentichiamo degli aspetti positivi. Bisognerà dare tutto, questo chiediamo ai ragazzi, in questo momento sono i ragazzi più pronti per la nostra nazionale”.

In chiusura Gabriele Gravina ha parlato della valorizzazione dei giovani talenti, che in questo momento stanno trovando poco spazio in Italia: “Dobbiamo sfatare un luogo comune, noi produciamo tantissimi talenti ne è la dimostrazione la prima vittoria nella storia dell’Europeo Under 17. Sotto il profilo della costruzione e della produzione del talento noi siamo primi in Europa, il problema è che per creare il Campione bisogna offrire le opportunità al talento. Ci sono tantissimi giovani di grande prospettiva che vengono emarginati, giocatori che quando entrano fanno la differenza. Non abbiamo la pazienza e il coraggio di investire su questi giovani. Ho visto giocare Yamal a 15-16 anni, aveva dei colpi ma non era quello di oggi. Per diventare il giocatore che è oggi è stato utilizzato per due anni in una squadra di assoluto livello come il Barcellona. Doué ha giocato contro noi nell’under 17 e under 19 di due anni fa e non mi sembrava ci fosse questa grande differenza, dato che i migliori giocatori del torneo sono stati due italiani. Dobbiamo avere solo più coraggio nel dare spazio a questi giovani”.