BRANCA, Commisso un sanguigno: va aspettato

BRANCA, Commisso un sanguigno: va aspettatoFirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 3 febbraio 2021, 09:47News
di Redazione FV
fonte Lady Radio

Marco Branca, ex ds dell'Inter del triplete ma anche ex Fiorentina da calciatore, ha parlato dei temi relativi al calciomercato e alla squadra viola: "Definirei questo mercato non brutto ma condizionato. Condizionato da una situazione che è sotto gli occhi di tutti: non credo ci fossero alternative. Tutti hanno cercato di fare il meglio con le possibilità che ci sono". 

L'Inter e la fine di Suning?
"Non me l'aspettavo, ma in Cina le decisioni vengono prese più in fretta rispetto ad altri paesi. Sono sorpreso perché sembrava la famiglia giusta per portare al successo il mio ex club. Però sono le regole del business. I proprietari che hanno vera passione sono sempre meno. L'Inter è competitiva per la vittoria del titolo, poi vincere a qualsiasi livello è sempre complicato. Ci sono mille variabili da affrontare quotidianamente. Oltre alle prime cinque-sei in Serie A inoltre ci sono squadre che danno noia anche tra le piccole, come Sassuolo o Spezia".

Commisso?
"La nuova proprietà della Fiorentina non è estera perché Commisso ha chiare origini e ha dimostrato un entusiasmo contagioso. Credo sia una delle migliori proprietà a cui la Fiorentina potesse aspirare. Il nostro calcio, rimasto indietro di 30 anni sulle infrastrutture, non favorisce questo entusiasmo. Ci vorrebbe un cambio di passo dell'Italia, sportiva e politica. Bisogna lasciar investire chi ha questo tipo di volontà, che vuole spendere per fare qualcosa di più bello. È normale che anche lui ci possa guadagnare: è lo spirito degli investimenti privati. Spero ci sia una collaborazione più fattiva per aiutare quest'uomo che mi piace perché è un sanguigno, ci tiene".

Il ritardo nei risultati?
"Non ci sono le bacchette magiche. Ci sono persone che hanno una grande passione, e che se non sono competenti al 100% hanno bisogno di tempo per diventarlo. Quando l'esperienza ti aiuta diventi più bravo e piano piano puoi costruire qualcosa di più competitivo e più vincente".

Quanto contano le intuizioni sull'allenatore, da lei che scelse Mourinho?
"Non si può parlare di un settore solo. Una squadra più vincente si crea incastrando qualsiasi componente del club: la proprietà deve essere in sintonia con direttore sportivo e allenatore, oltre ad avere i giocatori con la mentalità giusta. Se una delle componenti non funziona c'è sempre qualche scompenso durante la stagione. Il calcio è un gioco di squadra e così è anche per la dirigenza".

Quale giocatore le piace della Fiorentina attuale.
"È antipatico scegliere (ride, ndr). Ma quando una squadra con una nuova proprietà ha qualche difficoltà e cambia l'allenatore, è in assestamento. Prandelli conosce perfettamente l'ambiente ed è un tecnico capace: bisogna lasciare tempo ai ragazzi per capire l'importanza dell'aspetto tattico e fisico. Seguo con curiosità l'evoluzione di Vlahovic perché ha qualità che sono importanti. Se coltivate bene potrebbe diventare un centravanti interessante".

La rivedremo presto operare sul mercato?
"Mi auguro di sì. C'è sempre qualcosa in ballo".