"OCCHI PUNTATI SU", El Gringo Mario Ariel Bolatti... Buona la prima!
Per lui Prandelli aveva cambiato addirittura modulo. Un 4-1-4-1 (testuale il mister viola nel dopo partita) con l'argentino abbassato davanti alla difesa per favorire gli sganciamenti di Montolivo, cucire il gioco e far ripartire l'azione palla a terra. Alla fine (meritata) è arrivata l'investitura ufficiale dello stesso Prandelli: "Bolatti mi è piaciuto parecchio. Ha giocato con personalità, con ordine, non ha perso mai il pallone... Sono soddisfatto." Erano i primi 90' da titolare per Mario Ariel, ma sinceramente non se ne è accorto nessuno. L'approccio è stato autorevole fin da subito, la posizione era quella giusta, la velocità beh...non si può avere tutto e comunque, quando la palla gira, non è requisito fondamentale. E ancora: una buona dose di palloni recuperati, tecnica quanto basta e qualche sparuta ma significativa conclusione da fuori. Insomma, mutuando un classico del cinema... buona la prima.
Aggiungiamo un interessante variabile tattica che l'argentino rappresenta per Prandelli. Con lui in campo infatti, il tecnico di Orzinuovi può passare indifferentemente dal canonico 4-2-3-1 (come è avvenuto quando è entrato in campo Jovetic) al 4-3-3 piuttosto che al 4-1-4-1, con i due esterni offensivi che si abbassano a dare mano al centrocampo. Rispetto a Cristiano Zanetti offre minori verticalizzazioni ma una maggior fisicità che nella zona mediana del campo spesso fa la differenza. Sulle palle aeree, poi, il suo 1,90 si fa sentire, come nell'occasione sprecata da Gilardino quando è svettato in area servendo un assist invitante. Chiariamo subito: Bolatti dovrà fare di più, molto di più e Prandelli è il primo a saperlo. Però ha colpito la disinvoltura con la quale (specie nel primo tempo) è entrato negli schemi e la facilità nel trovare la posizione, sinonimo di maturità e duttilità tattica. Il futuro, comunque, lo vede accanto a Montolivo nel centrocampo a due. Forse i viola perdono qualcosa in interdizione ma guadagnano in qualità, e specialmente in Champions (come insegna il Barcellona di Guardiola) la qualità paga, eccome. Appuntamento alla prossima che si chiama Roma al "Franchi" prima della Samp a Marassi e della prova del fuoco a Monaco, nell'ottavo di Champions contro il Bayern. E allora, sul gringo Bolatti, ne sapremo molto di più.