VIOLA, NESSUN OBIETTIVO È PRECLUSO. IL CALENDARIO È DALLA PARTE DELLA FIORENTINA. ELOGIO DI BORJA VALERO
La macchina è ben oliata e si è lanciata alla conquista dei suoi obiettivi. La rincorsa verso un posto Champions è possibile, perchè adesso - rispetto a qualche settimana fa - la Fiorentina ha acquistito quella consapevolezza dei propri mezzi utile per affrontare col piglio giusto tutte le partite, quelle più difficili ma anche quelle apparentemente più semplici, come quella di oggi contro la Sampdoria. La differenza con i blucerchiati è netta, i viola dovranno poi riprendere il campionato il 24 novembre contro l'Udinese che adesso appare tutt'altro che in salute. E quel giorno potrebbe esserci Gomez, almeno tra i convocati. Anche se non dovesse giocare, il tedesco porterebbe un'ulteriore ventata di entusiasmo nel gruppo, carburante necessario per mettere insieme una bella serie di risultati utili: dopo i friulani i viola affronteranno Verona in casa, Roma all'Olimpico Bologna al Franchi e Sassuolo in Emilia. Insomma a parte la sfida con i giallorossi, tutta da vivere e gustare, il calendario sembra arridere alla Fiorentina. E potrebbe essere il momento in cui tentare il grande avvicinamento al terzo posto.
La squadra di Montella - a detta di tanti addetti ai lavori - può andare lontano in campionato, ma anche in Europa. Anzi, qualcuno sostiene che nessun traguardo, nazionale e internazionale, sia precluso. In effetti quando gioca con i suoi titolari al completo l'impressione è che funzioni tutto alla perfezione, anche per quel che riguarda la volontà di raggiungere il risultato. Una delle caratteristiche della Fiorentina di quest'anno è che la squadra non si dà mai per vinta, prova con tutte le sue forze ad ottenere il risultato anche a tempo scaduto.
Una bella dimostrazione di una nuova mentalità, da squadra che vuol pensare in grande. L'anima della Fiorentina che non molla è tutta nella classe e nella determinazione di Borja Valero. Lo stesso Montella lo ha ulteriormente responsabilizzato defininedolo il simbolo della squadra e della città. Un giusto riconoscimento per lo spagnolo che da quando è arrivato a Firenze è diventato l'idolo della gente per le sue prestazioni in campo ma anche per come si comporta nella vita di tutti i giorni: con semplicità, senza atteggiarsi a divo come invece capita a tanti calciatori. Borja insomma sta diventando anche in campo, per i compagni, l'esempio da seguire, la guida sicura. Piace alla gente anche perchè in fondo rappresenta pure la grande voglia di vincere dei fiorentini. Certo, tutta la squadra è desiderosa di alzare un trofeo, ma forse Borja lo è anche di più visto che ha quasi 29 anni e ancora non si è potuto togliere una soddisfazione del genere in carriera. E poi si sente fiorentino, lui insieme a tutta la sua famiglia: un particolare che peserà non poco al momento del rinnovo del contratto.
Lorenzo Marucci