VENDERE O NON VENDERE? AL THANI IN CITTÀ SCATENA LA VOGLIA DI CAMBIAMENTO DELLA TIFOSERIA. SOUSA PERPLESSO, UN TRASLOCO FREUDIANO. SOLO LA SQUADRA PUÒ DARE UNA RISPOSTA. IL LAVORO DI CORVINO

06.09.2016 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
VENDERE O NON VENDERE? AL THANI IN CITTÀ SCATENA LA VOGLIA DI CAMBIAMENTO DELLA TIFOSERIA. SOUSA PERPLESSO, UN TRASLOCO FREUDIANO. SOLO LA SQUADRA PUÒ DARE UNA RISPOSTA. IL LAVORO DI CORVINO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Al documento della tifoseria prima o poi dovranno rispondere un Adv sfuggente come nei tempi peggiori (forse gli hanno dato noia i fischi durante la festa dei 90 anni?) o un Cognigni felice come nei momenti migliori per i conti di una campagna acquisti con un bel segno più. Prima o poi. 

In attesa diciamo la verità, al netto delle simpatie, delle antipatie e delle plusvalenze, in questo mercato c’è stata un po’ di esagerazione nel voler rimettere i bilanci a posto neanche ci fosse la finanza fuori dalla porta delle sede. Il Fair play finanziario esiste, ma (intanto) la Fiorentina non è ancora stata ammonita e (volendo) le soluzioni contabili si trovano. Appunto, volendo.

Lo straordinario Popolo Viola, quei ventimila tifosi dello zoccolo durissimo, anche in questa estate della Dieta Cognigni, di sicuro avrebbe comunque meritato una maggiore considerazione e qualche coccolino in più. E’ vero che i ricavi sono pochi (soltanto 90 milioni), le spese tante, gli ingaggi sproporzionati, ma nel calcio non si vive di soli numeri. Non chiediamo spremute di cuore come pretendeva Ferradini, ma queste cifre snocciolate da anni ormai hanno stufato. 

Per quanto mi riguarda lo so benissimo, l’ho sempre detto negli anni e continuerò a dirlo che questa società ha fatto molto bene, di sicuro gli ultimi tre quarti posto e anche il quinto dell’anno scorso sono al di sopra del range viola, ma il calcio non può sempre essere fatti di razionalità assoluta, equilibri contabili, ossessioni da bilancio. Nel calcio ci sono momenti nei quali vanno liberate le briglia, servono emozioni, il sogno è la benzina che ti permette di correre verso obiettivi reali o sperati che siano. 

Non credo che qualcuno a Firenze pretenda lo scudetto. Ho cominciato a seguire la Fiorentina (l’ho già detto e mi scuso) quando c’era Melloni presidente che comprava il solo Ricciarelli, ma nei ritiri estivi di Fosdinovo e del Ciocco vedevo tifosi più contenti di ora. Perché?

Questa è la domanda delle domande che Adv e Cognigni si devono fare.

Perchè la gente godeva quando c’erano pane e salame e adesso non piacciono più neppure i tortellini?

E’ il contorno che è sbagliato, è come servono i piatti e lo abbiamo già scritto molte volte.

Così a Firenze basta che arrivi qualche emiro o qualche cinese per scatenare voci euforiche di una presunta trattativa per la vendita della Fiorentina. Per i cinesi forse conviene spostarsi a Prato, di sicuro c’è più scelta.

Per gli emiri, a Firenze capita spesso Khalifa Al-Thani. A quanto pare (io non frequento) c’era anche l’altro giorno. Qualcuno l’ha visto e i social sono partiti a raffica, c’è mancato poco che qualcuno scrivesse <ci siamo, comprano la Fiorentina>. 

Intanto vorrei ricordare soltanto che l’emiro in questione è proprietario di uno dei più importanti alberghi di Firenze e probabilmente in città e il Toscana farà altro shopping. Fiorentina? Non risulta. Nessuno ha mai pensato neppure di mettere il marchio della compagna aerea Etihad sulle maglie viola. Purtroppo.

Del resto non mi risulta neppure che qualcun altro si sia mai fatto avanti per comprare la società gigliata. A domanda ho sempre avuto risposte del tipo <magari>. 

E’ vero che l’ossessione di rimettere i conti a posto è sembrata eccessiva, la volontà di non smembrare la squadra potrebbe nascondere l’idea di avere comunque un buon prodotto da mettere sul piatto di una eventuale trattativa di vendita, ma non risulta. Almeno a me.

Ho sempre l’idea che se nel caso i Dv dovessero andar via dalla Fiorentina lo faranno soltanto quando avranno i permessi per costruire lo stadio. E poi, diciamola tutta, è difficile gestire una società intermedia come la Fiorentina con pochi fatturati (molto meno anche della Lazio) e scarse possibilità di espansione. Chi la vuole?

Ma stop, non voglio fare il Cognigni e ricadere nei conti. Basterebbe invece poco per riaccendere la passione di Firenze, in fondo questa società è gestita bene, l’importante sarebbe capire (avendone voglia) cos’è il calcio. E in particolare cos’è il calcio a Firenze. Con Antognoni dai e dai ci sono arrivati, per i 90 anni pure, aspettiamo il resto.

In questa situazione di (diciamo cosi’) scarsa euforia (depressione è una parola complessa), tutti immaginano tutto, così succede che oltre all’emiro in città, qualcuno abbia visto il camion dei traslochi sotto casa di Paulo Sousa. Immediate le telefonate ai media: <E’ incavolato per il mercato, se ne va…> .

Ma il fuoco è stato presto spento, Sousa sarà anche deluso (non lo so) ma il suo non è un trasloco, ma uno spostamento sempre a Bagno a Ripoli. Vox populi dice che abbia preso in affitto una casa più piccola, meno costosa, temo quindi sia stato consigliato da Cognigni che paga l’affitto. Ma potrebbe anche essere che Sousa desideri una casa più intima. Affari suoi.

Affari della Fiorentina, invece, la trasferta col Genoa alla ripresa del campionato. Al di là dei tanti discorsi, delle polemiche e delle discussioni, l’unico giudice e l’unico faro per capire che stagione ci aspetta sarà come sempre il campo.

I tifosi l’hanno detto e lo faranno: tutti compatti attorno a Corvino, Sousa e la squadra. L’affetto per i giocatori non è mai mancato e non mancherà. Affetto vero, tanta roba. 

Dovrà essere la squadra, forte o mediocre che sia, a dimostrare in campo cosa significhi indossare la maglia viola. Dovrà essere l’allenatore a caricare un gruppo fatto di ottimi giocatori e altri da scoprire, per far capire che Firenze vuole cuore, passione e attaccamento alla maglia. Se poi c’è anche il gioco meglio.

Io aspetto fiducioso, in fondo qualche giocatore interessante potrebbe venir fuori dai supermercati dove è andato a comprare Corvino. Di solito il Corvo sceglie bene anche se non va in gioielleria, è questa la sua forza. Mi dicono che Cristoforo sia un giocatore con i fiocchi. Se Salcedo e Olivera portano la grinta dei sudamericani siamo a posto. E non è tutto, occhio ai giovani. Ma la speranza vera è quella di ritrovare in fretta la squadra dei primi cinque mesi dell’anno scorso…Sperare ohoh…