UN MERCATO PER RIFONDARE
La Fiorentina è malata, la febbre non si abbassa. Servono antibiotici, l'aspirina è un palliativo. La farmacia di Corvino si chiama mercato, si apre a gennaio. La squadra va rifondata, perché e' debole sul piano tecnico. Comunque non forte come pensavamo a luglio. Ci eravamo sbagliati, tutti. E' arrivato il momento di prenderne atto: ci sono giocatori che non sono in grado di sostenere il peso di questa maglia e altri che non hanno più voglia di sostenerlo.
Questa manovra non si può realizzare in una sola sessione di trattative, ma l'importante è gettare le fondamenta. Da subito. Per poi completare l'opera nella prossima estate. Intanto servono un attaccante e un centrocampista. Chi? Facciamo esempi usando nomi accostati qualche mese fa ai viola, gente dal prezzo accessibile: Floccari o Kozak davanti, Palombo nel mezzo. Ma sono solo indicazioni, le idee possono essere tante di più.
Allora forza e coraggio: un altro sforzo - anche se ne ha già fatti tanti, l'ultimo la scorsa estate - per la proprietà. E un altro per il diesse, che negli ultimi due anni è stato meno vincente rispetto ai quattro precedenti. Nel calcio trionfa chi sbaglia meno. Lui adesso è chiamato a sbagliare il meno possibile.
Rossi non è un medico per sua stessa ammissione, ma se gli vengono forniti i farmaci giusti, si mette il camice bianco. La Fiorentina vista, e non ammirata, a San Siro è troppo brutta per essere vera, soprattutto per essere sua. Delio non sarà Mourinho, neppure Guardiola, ma in Italia, risultati alla mano, è uno dei migliori. Dunque merita fiducia, anche se il suo ruolino adesso è addirittura peggiore di quello di Mihajlovic: viaggia ad una media di 1 punto a partita (pari col Milan, vittoria con la Roma, sconfitte con Palermo e Inter). Però ha in dote anche una vittoria agevole in Coppa Italia con l'Empoli. Rossi non è un 'aggiustatore', bensì un pianificatore di progetti tattici e tecnici. Delio più che compreso, va accompagnato nello sviluppo. E a questo deve pensare la società, dandosi un indirizzo preciso, dopo due anni - la gestione del dopo Prandelli - costellati da errori in serie.
Mercato per irrobustire una squadra anemica e politica societaria, ecco i due binari su cui viaggiare. In fin dei conti la mediocrità di una sconfitta a San Siro è molto simile a quattro patenti ritirate ai giocatori extracomunitari della Fiorentina, non in regola con le norme di questo Paese. Due vicende figlie della stessa colpa: una Fiorentina che non c'è e che ha bisogno di tornare a vivere di una luce diversa. Cercasi disperatamente Diego e Andrea Della Valle.
Mario Tenerani
giornalista de Il giornale della Toscana