UN 2013 FANTASTICO: 68 PUNTI FATTI. MONTELLA IN TRASFERTA: 17 VITTORIE IN 33 GARE. PEPITO FENOMENO: 14 GOL IN 17 PARTITE. E ANDREA TORNERÀ PRESIDENTE...

23.12.2013 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
UN 2013 FANTASTICO: 68 PUNTI FATTI. MONTELLA IN TRASFERTA: 17 VITTORIE IN 33 GARE. PEPITO FENOMENO: 14 GOL IN 17 PARTITE. E ANDREA TORNERÀ PRESIDENTE...

Siamo a Natale. Auguri prima di tutto, e a tutti. Solo serenità, merce preziosa di questi tempi. Poi, proprio perché siamo alla fine di un segmento di stagione, è giusto soffermarci sul cammino fatto dalla Fiorentina. C'é spazio per un mini-bilancio: nessuna sentenza, ma qualche indicazione sì, eccome.
Partiamo dalle 25 gare stagionali disputate in 4 mesi esatti: la prima il 22 agosto a Zurigo, preliminare di Europa League col Grasshopper. L'ultima ieri pomeriggio a Reggio Emilia, contro il Sassuolo. I viola hanno giocato la media di una partita ogni 4 giorni, scendendo in campo 17 volte in campionato e 8 complessive in Europa. Non era facile far bene, diciamolo con franchezza, in estate c'erano timori sulla continuità. Invece i viola hanno realizzato un punto in più di un anno fa, pur giocando in coppa. In Europa League sono passati per primi - 5 vittorie e un pari -, stabilendo pure un piccolo record da quando esiste questa manifestazione (2009-10) perché mai nessuna italiana aveva tenuto questo passo. Per adesso, dunque, il doppio impegno non ha intaccato lo smalto della Fiorentina. Bravi allenatore, giocatori e società. La rosa evidentemente, pur con qualche correttivo da apportare, è competitiva.
Passiamo all'anno solare, da gennaio a dicembre: la Fiorentina ha totalizzato 68 punti. Non sono pochi. Considerando che l'inizio del 2013 non fu tra i più felici, gennaio-febbraio resero pochissimo in termini di risultati, il conto torna.
C'è un altro dato interessante, anche se esula dal recinto del 2013 e investe il percorso di Montella dall'agosto 2012 ad oggi: in questo viaggio la Fiorentina, se consideriamo campionato, Coppa Italia ed Europa League, ha giocato 33 volte in trasferta e ha vinto 17 partite: praticamente più del 50 per cento. Un risultato eccezionale, se pensiamo che siamo in Italia e se ripassiamo la storia della Fiorentina, squadra atavicamente debole lontana dal Franchi. Montella può essere orgoglioso di questi numeri, spiegano come sia riuscito a regalare un forte timbro alla Fiorentina. 
A Pepito dobbiamo battere le mani, alzandoci in piedi naturalmente. Ha ricominciato a giocare dopo 18 mesi di inattività - ad eccezione di quello scampolo di gara, una sorta di passeggiata, nell'ultima di campionato a maggio 2012 a Pescara - in mezzo a molto scetticismo e altrettanta prudenza. Montella voleva e doveva gestirlo, ma l'infortunio di Gomez glielo ha impedito. Pepito ha risposto presente giocando addirittura da prima punta e segnando 14 gol in 17 gare. E in Europa ha realizzato una rete (al Pacos). Sono 15 in totale, dunque. Un fuoriclasse puro, che il calcio italiano colpevolmente aveva dimenticato, troppo concentrato sulla cresta di Balotelli e sui trasferimenti di Cassano. A Reggio Rossi ha segnato un gran gol col destro e per un mancino è un'impresa gigantesca, appannaggio di pochi eletti. Per la cronaca aveva già impegnato Pegolo con quel piede e confezionato un assist di cachemere per Ilicic, sempre col destro, poi spedito sul palo dallo sloveno. Sembra che la Fiorentina voglia stabilizzare la clausola rescissoria di Pepito a 35 milioni, eliminando la voce contrattuale che progressivamente dovrebbe abbassargliela negli anni. Mai operazione fu più sensata: Rossi va incatenato a Firenze prima che qualche sceicco si faccia il regalo portandoselo via. 
Infine, ma si fa per dire, Andrea Della Valle, cioè Lorenzo Il Magnifico del Rinascimento viola. Dopo la grande paura del maggio 2012 e un cumulo di errori, Andrea si è ripreso la Fiorentina e Firenze lui. Archiviata, purtroppo non in modo soddisfacente la brutta pagina del processo di Napoli  - la prescrizione ha fatto infuriare a ragione i fratelli Della Valle, che avrebbero preteso l'assoluzione dopo essere stati inseriti nel tritacarne di calciopoli -, adesso si volta pagina. Manca l'ultimo passaggio, tornare alla presidenza della Fiorentina: i tifosi lo vorrebbero e il calcio italiano avrebbe bisogno di ritrovare un assoluto protagonista al tavolo delle decisioni che contano. Il presidente esecutivo Cognigni, manager da 30 anni della famiglia Della Valle e ingranaggio fondamentale del motore Fiorentina, resterebbe con un incarico operativo (direttore generale o vice-presidente esecutivo). Andrea Della Valle ci sta pensando seriamente.
Il cda che ridisegnerà la mappa delle cariche viola si terrà alla fine di marzo: quello potrebbe essere il momento certo del ritorno alla presidenza di Andrea Della Valle. Sarebbe l'ultimo passo verso lo scudetto.

Mario Tenerani
Il Giornale