SOUSA RICONOSCE GLI ERRORI. BASTA TURN OVER, DENTRO I MIGLIORI. SE LA VIOLA, C'È SERVONO 25 PUNTI. MA TELLO SERVE? PRADÈ CONFERMATO. I CONTI A FINE ANNO. NAPOLI INSISTE PER KALINIC E VECINO
Sousa dimostra di avere umiltà e senso critico. Nel ritirare il suo primo premio italiano, di sicuro meritato per il gioco della Fiorentina, l’allenatore ha riconosciuto di aver commesso degli errori e di essere il primo responsabile dell’incredibile pareggio con il Verona. Almeno questo, dirà qualcuno. Ma non sempre è così. Ricordate la presunzione di Montella? Acqua passata per fortuna.
Tornando all’attualità di questo momento difficile, riconoscere gli sbagli è una qualità dei forti e in genere umiltà e autocritica servono a correggersi per migliorare e ripartire. Sarà così anche per la Fiorentina?
La speranza, inutile dirlo, c’è. Nove partite da giocare sono ancora tante, ma sono tanti anche i sei punti da recuperare alla Roma. C’è una sola strada, ritrovare la Fiorentina dello scorso autunno o, se volete, quella del primo tempo con il Napoli di due settimane fa. Solo quella squadra potrebbe essere in grado di portare a casa otto vittorie e un pareggio in casa con la Juventus, quello che serve per centrare la Champions. E non è detto, la Roma potrebbe passare indenne anche un campionato difficile, ma per i viola provare il filotto è un obbligo.
Tanto per ricominciare, sarebbe già importante che Sousa dopo il mea culpa ritrovasse le sue certezze e i suoi punti fermi nel gruppo e nel gioco. Non è il momento dei pentimenti e degli esperimenti. Il turn over serve solo quando ci sono troppi impegni ravvicinati, ma adesso, giocando ogni sette giorni, i cambi devono essere limitati al fisiologico, all’infortunio del momento, alla tattica, alla squalifica, a un calo drammatico di forma.
Formazioni come quella opposta al Verona non vogliamo più vederne e Sousa nel suo pentimento deve capire una volta per sempre che in Italia il bel gioco deve essere coniugato con una grande fase difensiva e la capacità di interpretare le partite e i momenti della stagione. A volte è meglio una palla tirata in tribuna di un bel dribbling e di sicuro servono sia l’una che l’altro. Degli errori di domenica abbiamo già parlato qui nel commento a caldo.
Intanto scrivo una letterina a Sousa anche se non è Natale.
Non vorrei mai più vedere assieme tre punte anarchiche, individualiste, egocentriche e narcisiste come Zarate, Tello e Babacar. Neanche il Barcellona se le permette, pure Messi, Suarez e Neymar tornano a fare pressing e recuperano palla. Prendendo una di queste per volta, a piccole dosi, all’occorrenza, possono anche far comodo, tre assieme mai.
Poi non vorrei più vedere Kalinic in panchina. E la qualità di Ilicic serve. Berna va recuperato. Uno esperto e tattico come Kuba non capisco perché sia sparito dai radar. All’occorrenza non può fare anche l’esterno destro nella difesa a quattro? Pasqual mi sembra un po’ spompato, Costa in condizioni da non stare in piedi.
Per fortuna domenica tornano Vecino e Badelj, così Borja potrà fare il regista mobile. In difesa c’è poco da ballare, Gonzalo deve giocare anche con una gamba sola e quello del difensore è e resterà nella storia della stagione come il Grande Errore. Speriamo non decisivo. Solo quattro giocatori per tre ruoli non li ha neppure il Cincirinella nei dilettanti e invece la Fiorentina convive con questo problema dalla prima giornata di campionato. Non voglio parlare di Benalouane, o meglio ne parlo con ironia.
Una sola venduta ai Della Valle mi sembra davvero il massimo. E poi confessare pubblicamente di aver fatto una bischerata mi sembra un altro colmo. Non è questo che si chiede quando si parla di una migliore comunicazione.
Ma, tornando al difensore, allora non era meglio tenersi Bagadur o provare a inserire gradualmente qualche ragazzo della Primavera? Forse un Romagnoli non c’è, ma almeno un po’ di coraggio a volte ci vuole. Provate gente, provate…
Parlando della Cantera Viola, mi viene in mente Tello. Ma siamo sicuri che questo bel giocatore che vanta una ottantina di presenze nel Barca, sia adatto al campionato italiano e soprattutto a una squadra come la Fiorentina? Mi sembra un gioiellino da portare in giro quando si esce con l’abito scuro. Bellino, veloce, salta l’uomo, ma in Italia nessuno può permettersi quarti d’ora di assenza e stare lassù ad aspettare la palla. Credo che la Fiorentina un lusso così non se lo possa permettere, a meno che non sia anche lui lontano da una condizione accettabile e ci sta. O che io mi sbagli e ci sta pure quello.
Siccome la mente è una catena di pensieri, dal mercato a Pradè il passo è automatico.
In giro c’è voglia di teste come spesso succede in questi casi, e la gente mormora. Vengono alla mente errori e incongruenze, le ultime da Mammana a Benalouane. Di chi è la colpa ?
Non mi sembra questo il momento dei processi, la riga si tira a fine stagione e il discorso vale per tutti. Nessuno escluso. Se non dovesse centrare la Champions e continuare questo trend negativo fino a fine anno, ad esempio, e toccando tutto il ferro possibile, nel discorso potrebbe pure entrare Paulo Sousa. Perché no dopo le eliminazioni precoci in coppa Italia e in Europa League? Nel calcio e lo sappiamo bene, le certezze non esistono.
La Fiorentina, però, dice di avere una idea di lavoro precisa e solida, questa squadra e questo gruppo sono da confermare e da ritoccare per riprovare a fare qualcosa di importante.
La prima conferma arriva proprio dalla posizione di Pradè che per bocca del direttore generale Rogg è stato confermato anche per la prossima stagione nella recente assemblea dei soci tenutasi venerdì scorso a Firenze. Dopo gli annunci, aspettiamo le decisioni.
Nel frattempo il mercato si sta muovendo, la Fiorentina ha un programma di massima, ma anche le altre non stanno a guardare. Se il Napoli non vincerà lo scudetto ci vuole riprovare subito e De Laurentiis si sta muovendo in anticipo per indorare ai tifosi l’amara pillola dell’addio di Higuain. Il Pipita ha sostanzialmente deciso, vuol tornare in una grandissima, al Chelsea con Conte o al Bayern con Ancelotti. ADL conta di incassare una novantina di milioni e per questo ha offerto e riofferto alla Fiorentina 40 milioni più Grassi per la coppia Kalinic-Vecino che piace tanto a Sarri. La partita non è ancora cominciata.
Anche il Bayern insiste e la notizia che vi avevamo dato più di un mese fa è ora confermata dalla presenza a Firenze di un osservatore: Ancelotti vuole a tutti i costi Berna per metterlo all’ombra di Robben, fargli imparare i segreti e prenderne l’eredità. Intanto Berna sabato riceverà la prima convocazione di Conte, anche questo ve lo abbiamo detto un paio di mesi fa. Qualcuno l’ha scoperto e riciclato su carta da poche ore come roba nuova, del resto come dice il Banale? Meglio tardi che mai….