SOSTA DI RIFLESSIONE PER LA SOCIETÀ VIOLA: RILANCIARE SU TUTTO O SCEGLIERE ALTRO PROFILO. LA SQUADRA: REAGIRE COME NEL POST SIVIGLIA. FIORENTINA CORAGGIO: BLINDA BERNARDESCHI A FIRENZE
Una sosta particolare, se vogliamo. Nelle altre stagioni per Pasqua il campionato giocava alla vigilia, ma stavolta lo spazio è andato alle nazionali. Un’occasione per assistere all’esordio di Federico Bernardeschi. Da molto tempo un “10 viola” non finiva in azzurro… Anche se il talento di Carrara è un “10” singolare, con le caratteristiche del trequartista del terzo millennio, bravo a far tutto, anche l’esterno come ha dimostrato chiaramente nella Fiorentina. La leggerezza con la quale Bernardeschi è scivolato nella partita, surfando sulle onde spagnole, ha spiegato una volta di più quanto grande sia la classe e quanto importanti siano le qualità di velocità, forza e resistenza. Probabilmente Federico è più europeo che italiano, basta dare un’occhiata al suo curriculum di gol e assist in Europa League, per capire come mai contro la Spagna si sia trovato così a proprio agio. Diventerà un’arma in più per Conte agli Europei, sarà pedina fondamentale per la Fiorentina. E qui si apre il dibattito.
Il calcio italiano, tutto, non è più in grado come un tempo di trattenere i giovani campioni a casa: le grandi spagnole, inglesi, tedesche e pure francesi, esercitano un fascino robusto grazie a campionati di spessore e decine di milioni di euro da versare sugli stipendi. Su Bernardeschi sono piombati già i falchi del mercato, sarà dura ancorarlo a Firenze, ma la Fiorentina dovrà provarci, almeno per i prossimi tre anni, poi si vedrà. E’ vero che il parere del calciatore è dirimente, ma se è la società per prima a farsi stordire da offerte ingombranti, allora a quel punto qualsiasi ragionamento cade. Bernardeschi potrebbe valere 40 milioni per la sua giovane età, ma se anche fossero 30 il discorso cambierebbe poco: la cifra rappresenterebbe comunque un boccone goloso per la Fiorentina. Dire no ad una proposta “indecente”, migliorando di sicuro l’ingaggio di Bernardeschi, avrebbe un duplice significato: rilanciare i programmi ambiziosi del club e annunciare a Firenze che la Fiorentina è veramente forte, una società che sa difendere i propri giovani.
Questa sosta, infatti, servirà alla proprietà anche per riflettere sul domani immediato: le parole di Andrea Della Valle, di qualche giorno fa, sono state utili per spronare l’ambiente. “Nessuno è rassegnato”, ha detto il presidente. Bene, perché mollare ora sarebbe da squadra incompiuta. Sul resto, però, Della Valle, ha fatto zero a zero… La metaforica calcistica spiega come l’analisi dei macro-temi, da parte del patron Andrea, sia stata rimandata a maggio. Aspetteremo con fiducia perché tutti siamo curiosi di sapere come camminerà la società viola sulla via del futuro. Crediamo che non ci siano molte alternative: la Fiorentina dovrà scegliere tra rilanciare i propri programmi, puntando tutto sulla realizzazione di stadio e cittadella, oltre ad uno sviluppo massiccio della piattaforma marketing-merchandising (chissà se riuscirà pure a trovare uno sponsor da mettere sulla maglia…) oppure dovrà cambiare strategia, scegliendo un profilo più basso, che definiremmo di “sopravvivenza”. Questo sarà il nodo da sciogliere e in fretta.
Infine Sousa e la squadra: ci sono ancora 24 punti in palio, la possibilità di chiudere in bellezza esiste. Certo i segnali delle ultime partite sono stati poco incoraggianti, la Fiorentina è sembrata sgonfia, in campo e in sala stampa. Allora non resta che ispirarsi allo scorso anno. I viola vinsero le ultime 5 partite del campionato reagendo alle sberle del Siviglia - 5 gol presi tra andata e ritorno in semifinale di Europa League -, quando in tanti pensavano ad un crollo verticale di Montella e i suoi uomini. Un esempio da seguire partendo proprio dalla sfida, guarda un po’, con la Samp dell’Aeroplanino…