SOFFIA IL VENTO DELL'EST IN CASA VIOLA. MILIC E MAGANJIC: TALENTI IN CARRIERA. CORVINO PRENDE GIOVANI MA NON BASTA, A QUESTA FIORENTINA MANCA IL SORRISO: MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE
Vi ricordate la Fiorentina della desinenza "ic", quella che respirava l'aria blacanica? Beh, le cose non sono cambiate molto da quando è tornato il Corvo. Pantaleo non ha cambiato le abitudini: osserva il mondo, "la qualità non ha nazionalità" resta una delle sue massime più gettonate, ma si rivolge al mercato dell'Est con una certa familiarità. Non ha torto: su quei campi talvolta spelacchiati dove la "fame" di calcio (e non solo di quella) ha ancora un significato particolare, nascono talenti anche se non sempre con un temperamento allineato alle convenzioni del pallone moderno. Lì si possono pescare giovani, e non soltanto, in carriera da trasformare un giorno in plusvalenze concrete.
Hrvoje Milic, classe '89, in forza all'Hajduk Spalato dovrebbe essere viola tra poche ore. Un esterno sinistro duttile, esperto, in grado di recitare da alternativa ad Alonso e non solo. L'operazione è in dirittura d'arrivo.
Con lui potrebbe arrivare anche un giovane virtuoso come Josip Maganjic, classe '99, trequartista di classe, sul quale la concorrenza era notevole. Quando si parla di un diciassettene servono tutte le cautele del caso: i ragazzi vanno aspettati perché devono anche essere formati nel fisico. Pensate ad Hagi che durante il ritiro ha impressionato tutti, ma che dovrà maturare sul piano agonistico per poter resistere all'impatto della serie A.
Il diesse viola, nonostante le difficoltà create dalla Lokomotiv Mosca, spera sempre di riuscire a portare a casa l'altro croato, il trentenne centrale Corluka. Nelle prossime ore si attendono sviluppi.
Corvino sta portando avanti bene il programma di svecchiamento della rosa, alternando giocatori di una certa età a giovani di prospettiva. Ma questo non basta: al di là di tutto, questa Fiorentina non è quella di un anno fa.
Nel 2015, stesso periodo, Sousa e i giocatori sprizzavano bollicine ed energia positiva. Adesso la squadra non sorride più, sembra ingessata ed errori come quello di Astori nella sfida di Valencia - stiamo parlando di uno dei difensori migliori del campionato scorso - dimostrano come insicurezza e paura siano presenti nello spogliatoio viola. Adesso azzoppato anche dall'incidente a Borja Valero: ieri la caviglia per fortuna non era gonfia, ma fino a dopo Ferragosto gli accertamenti diagnostici non potranno essere ultimati. A Torino quasi sicuramente non ci sarà e forse salterà anche il Chievo: l'assenza di Borja sarà pesantissima.
Torniamo al sorriso: Sousa è il primo a dare l'impressione di essere meno allegro di 12 mesi fa e forse preoccupato. Il portoghese, forse, pensava di poter disporre di una squadra più competitva, ma non sarà così. Non potranno (o vorranno) accontentarlo. Al di là di tutte le considerazioni del caso, però, su un dato dobbiamo convergere tutti: Sousa è un allenatore molto quotato e stimato, su questo non ci sono dubbi, ma lui deve essere il primo ad essere convinto delle possibilità dei viola. Se al contrario il portoghese nutrisse perplessità evidenti, beh, Corvino dovrebbe intervenire dall'alto della sua esperienza. Meglio prevenire che curare. La stagione nuova è alle porte, sabato la Fiorentina debutterà in campionato giocando allo Juventus Stadium: partire col piede sbagliato sarebbe un delitto calcistico. Quasi perfetto...