SALVEZZA RAGGIUNTA. STAGIONE RACCAPRICCIANTE. I FISCHI DEL FRANCHI SONO LA CONDANNA. CDA IMMINENTE. COMMISSO: TRA DUBBI E VERITA’
Il Franchi ha alzato la cifra dei decibel, una bordata di fischi come da tempo non si verificava. La colonna sonora per la squadra che lasciava il campo perché alla fine, ad obiettivo raggiunto, i tifosi si sono scatenati anche con chi è andato in campo e ha firmato questo disastro. La Fiorentina ha chiuso il campionato con una astinenza da gol di 534 minuti, mentre la vittoria manca da 16 partite ufficiali. Lo stesso Montella, ritrovatosi in una situazione kafkiana, ha messo insieme 2 pareggi e 6 sconfitte (anche se ieri sera era in tribuna squalificato). Numeri impietosi che fotografano un’annata da far arrossire in volto, per chi sentisse ancora il bisogno di farlo, a causa di un campionario di errori incredibili. Sul banco degli imputati ci sono proprietà e dirigenti perché quando si fallisce in pieno il traguardo, dall’Europa cercata alla salvezza trovata, significa che si è sbagliato nel metodo e nel merito. Inseguendo un’idea di calcio poco comprensibile, nella formazione della squadra e nella gestione della medesima. Non serviva Leonardo del pallone per intuire che questo gruppo, privato del suo allenatore, sarebbe colato a picco. Sono cose di calcio, hanno un odore riconoscibile, basta annusare l’aria. Montella o un altro sarebbe stato uguale: chi fosse subentrato a Pioli avrebbe incontrato le stesse difficoltà. Si obietta che non è giusto perché i giocatori sono professionisti lautamente remunerati dalla proprietà, ma questa è teoria, mentre le dinamiche di uno spogliatoio sono altra cosa. Bisogna marcare il territorio, stando sul branco come in queste ultime ore. Pensare, poi, di aver allestito una formazione da grandi potenzialità, scaricando sull’allenatore di turno le responsabilità, ci riporta alla bugia di Eduardo De Filippo, ha le gambe corte.
Tutto viene a galla: dalla mancanza di un regista - quando quasi tutti i club italiani lo hanno - ad un centrocampo composto da calciatori normali, privi di un guizzo.
Onesti portatori d’acqua. Tutto viene a galla quando per tre stagioni consecutive c’è l’autofinanziamento duro e puro, con un monte ingaggi dimezzato. Tutto viene a galla quando si è a distanza siderale dal comune sentire della propria gente.
La lista degli errori è lunga perché la classifica non è mai bugiarda: la Fiorentina ha chiuso a 41 punti perché il suo cammino è stato di una mediocrità assoluta, come mediocre è stato il pensiero che l’ha accompagnata. Nel calcio vince chi sbaglia meno, a Firenze quest’anno hanno sbagliato quasi tutto anche se non pare perché non si ascoltano né si leggono momenti di autocritica della società. E comunque fossilizzarsi su questa stagione è un altro errore: parliamo di un triennio senza Europa e di un ciclo biennale fallito in pieno.
Determinazione, autocritica, analisi degli errori, umiltà questi dovrebbero essere i punti cardinali di una ripartenza. Già, ma con chi?
La società ieri sera dopo la partita ha fatto sapere che i fratelli Della Valle non torneranno più allo stadio fino a quando in città ci sarà questo clima di odio nei loro confronti. Tutto questo, però, mentre si parla da 48 ore del tentativo di Rocco Commisso, tycoon calabro-americano, di acquistare il club viola. Anzi, sarebbe pronto un preliminare di interesse da trasformare entro venti giorni in una proposta vera e propria. E allora? Forse ci sono ancora tanti dubbi in mezzo alle verità. Davvero vogliono vendere la Fiorentina i Della Valle? Oggi conosceremo anche la data di un cda imminente della Fiorentina. In quella sede capiremo quale rotta vorranno seguire i Della Valle. Un dato però sembra sicuro: il rapporto tra la famiglia Tod’s e Firenze è finito, si tratta solo di trovare la soluzione migliore perché le due parti in causa possano liberarsi.