ROCCO STYLE, FIRENZE LO AMA GIÀ. UMILTÀ E DETERMINAZIONE PER UN SOGNO: YES WE CAN… A TINTE VIOLA. GANDINI, MASSARA, CHIESA… ORA MERCATO CON 42 GIOCATORI IN ROSA…
Niente può fermare l’empatia. Come un'onda che spinge con tutta la sua forza. Rocco Commisso ha impattato sul mondo viola con la facilità di chi sa trasmettere emozioni, anche perché la sua vita è stata tutta una emozione. Una salita continua fino ad arrivare in cima, sul tetto dove solo pochi possono stare, quelli che ce l’hanno fatta. Un uomo che vale 5 miliardi di dollari, con 4.500 dipendenti, un club di calcio a New York, e tanto altro, non ha smarrito l’umiltà di base, non conosce la spocchia di certi salotti di casa nostra, è rimasto semplice, come quando dodicenne partì da Marina di Gioiosa Ionica per un sogno americano, accompagnato dalla sua famiglia. E ieri al Franchi quando un tifoso lo ha avvicinato facendogli i complimenti per il suo profilo così umile, Rocco ha risposto sottovoce: “Me lo hanno insegnato mio padre e mia madre”, poi si è messo a piangere. Si sono commossi tutti perché nel calcio questa roba si vede di rado, forse mai.
La tribuna con 10mila anime viola che non aspettavano altro è stata la testimonianza che il letargo non esiste quando c’è passione. Un cuore viola si è donato a Rocco che non credeva ai propri occhi. “In America non mi ferma nessuno, qui da due giorni saluto i fiorentini…”. Siamo solo all’inizio di questo film, ma i segnali sembrano da Oscar. Ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una grande produzione viola: Fiorentina più Commisso, uguale successo.
Ieri sera davanti al Savoy in via Roma verso le 22,30 erano in tanti ad aspettarlo, nonostante che lui fosse stanco, ma resistente come una quercia. Foto, strette di mano, pacche sulle spalle e sorrisi in quantità copiosa. Non lo mandavano più a dormire. I fiorentini si sono innamorati a prima vista di Rocco e l’amore è stato subito ricambiato. E’ il “Rocco style”, fatto di umiltà e determinazione. Doti che gli hanno consentito di salire i gradini della società americana fino farlo diventare un imprenditore straordinario. Non promette ciò che non può mantenere, ma state sicuri che darà battaglia, è un lottatore. Vuole riportare i viola in alto con le sue caratteristiche. Ieri con i suoi discorsi e suoi inviti ha voluto spiegare che ce la possiamo fare. Ecco, uno “yes we can” a tinte viola. Questa è la spinta di Rocco, un’onda irrefrenabile per assecondare un sogno.
Lui e Joe Barone sono al lavoro, hanno il dinamismo degli americani e la furbizia degli italiani. Ieri sera hanno cenato assieme in hotel iniziando a parlare di calcio perché bisogna fare in fretta e bene. Anche la notizia della tournée americana è una grande opportunità per la Fiorentina che prenderà il posto della Roma impegnata nei preliminari di Europa League. Una squadra che si è appena salvata dalla B a fine maggio, si ritrova a metà luglio a giocare un torneo con Arsenal e altri grandi club. E poi nel regno di Rocco, davanti a tanti italiani. Probabilmente i viola stazioneranno meno del previsto a Moena, sarà un ritiro dolomitico più corto del previsto. Solo una settimana o poco più poi dal Trentino la squadra volerà negli States. Tutto sarà più chiaro da lunedì, è prevista infatti una riunione operativa.
E’ arrivato il momento della decisioni: dai dirigenti all’allenatore, ma Rocco vuole parlare con Montella così come con gli altri. Voci? Tante, ma ancora niente di certo. Il nome di Gandini come direttore generale resta a galla, insieme a quello del giovane diesse Massara, in uscita dalla Roma. Intanto in rosa tra calciatori presenti e quelli di ritorno si arriva a quota 42 elementi… Un plotone che fa riflettere (e’ un eufemismo) anche gli americani… Poi c’è Chiesa, già. Federico adesso deve pensare all’azzurro, la sua testa è lì. Ma appena tornerà si metterà a sedere al tavolo di Rocco Commisso: i due si conosceranno, parleranno e decideranno per la soluzione migliore. Rocco vuole il suo gioiello e il ragazzo cerca di capire. Una storia ancora tutta da scrivere, ma almeno su questa non c’è fretta. Rocco style, Firenze sogna: yes, we can.