QUESTA VIOLA HA CARATTERE. PRIMO OBIETTIVO: CREDERE NEL TERZO POSTO. DISTORSIONE DI GOMEZ: OGGI LA VERITA'. PROGRAMMI ESTIVI: A MOENA TRA IL 10 E IL 23 LUGLIO. POI TOURNEE SUDAMERICANA, ARGENTINA COMPRESA
Nel calcio bisogna saper soffrire, aspettare e incassare un po' di fortuna. La vittoria di Napoli è tutto questo e tra l'altro, corsi e ricorsi storici, anche nel marzo 2010, dopo la cocente uscita in Champions per mano di un furto con destrezza commesso dal Bayern con Ovrebo a fare il "palo", i viola vennero al San Paolo a vincere contro la banda Mazzarri. Quella notte fu Jovetic il protagonista. Stavolta è stato il "torero" Joaquin, specialista in gol pesanti: il primo lo aveva segnato alla Juventus a ottobre nella clamorosa "remuntada" della storia.
La Fiorentina nel primo tempo ha subìto pesantemente il Napoli e deve un grazie gigantesco a Neto, altra colonna ormai dei viola. E nonostante l'espulsione di Ghoulam gli uomini di Benitez per una porzione di ripresa hanno continuato a spingere, poi sono crollati per lo sforzo prodotto e per una Fiorentina più convincente, sostenuta da un Ilicic brillante. I viola hanno sbagliato tre gol con Matri, uno con Ilicic e poi hanno segnato a pochi istanti dalla fine con il "torero".
Del resto, se ripensiamo a come ha vinto il Napoli all'andata, grazie soprattutto a Calvarese, arbitro disastroso, si può dire che la Fiorentina ha pareggiato i conti con la sfortuna, in attesa della bella a Roma il 3 maggio, finale di Coppa Italia.
Dopo la Juve serviva una risposta sul piano del carattere: è arrivata. Questa Fiorentina è viva. Cade, ma sa rialzarsi. Trattasi di grande virtù. Occorreva anche mandare un segnale alle rivali.
Guardando al terzo posto la Fiorentina ha accorciato le distanze, ora Montella è a meno 7 da Benitez. Guardando al quarto, i viola hanno staccato l'Inter, punita in casa dall'Atalanta, di 4 punti. Una serata più che positiva. A questo possiamo aggiungere che la Fiorentina dopo 9 partite consecutive in cui prendeva come minimo una rete, ha interrotto la serie negativa ed è riuscita a vincere per la seconda volta in 8 gare, a testimonianza che quest'ultimo periodo non è stato tra i più floridi. Risultato eccellente perché il Napoli in casa veniva da 13 verdetti positivi (non perdeva dal 6 dicembre, fu il Parma a imporsi).
L'obiettivo viola, però, è il terzo posto, prima ancora della blindatura del quarto. Mancano, infatti, 9 turni alla fine del campionato per un totale di 27 punti in palio. Come detto, la distanza dal Napoli resta considerevole (due vittorie e un pareggio), ma la squadra di Benitez sembra abbastanza provata sul piano fisico. La Fiorentina ha il dovere di crederci anche perché manca ancora troppo tempo alla trentottesima giornata. E' impensabile gestire due mesi in attesa della finale di Coppa Italia. Le grandi squadre sanno recuperare i distacchi anche quando quest'ultimi paiono incolmabili. Questa è il messaggio che arriva dal San Paolo.
Purtroppo i viola continuano a subire incidenti determinanti. Quando Gomez è rimasto con la gamba sotto il corpo di Albiol, tutti abbiamo avuto paura. I secondi successivi non ci hanno aiutato. Gomez è uscito camminando sconsolato accanto al massaggiatore Fagorzi e al dottor Manetti. Proprio il medico della Fiorentina a fine gara ci ha detto: "Nessuna previsione, aspettiamo gli accertamenti di domani, per ora possiamo solo dire che ha avuto una distorsione al ginocchio sinistro". Che per la cronaca non è quello del precedente infortunio che ha tenuto 5 mesi lontano dai campi Mario Gomez. Oggi, dunque, la verità: non ci resta che urlare, "speriamo bene".
La società viola è già al lavoro per i programmi estivi che possono essere suscettibili di cambiamenti in base ad eventuali preliminari europei da disputare.
Di sicuro la Fiorentina tornerà a Moena, ma stavolta dovrebbe starci meno: soggiorno in Trentino dal 10 al 23 luglio, giorno più giorno meno. Da lì, poi, i viola decolleranno per il Sudamerica per una tournée tosta: tappa in Argentina e probabilmente anche in Cile, ma la mappa viene disegnata in questi giorni.
Mario Tenerani
Il giornale