PJACA ANDAVA PRESO UN MESE FA. PER GLI AFFARI SERVONO CORAGGIO, SOLDI E DECISIONISMO COME AI TEMPI DI JOVETIC. MOLLARE CAPEZZI E FAZZI È INCREDIBILE. ILICIC SI PUÒ VENDERE. STADIO, TROPPO OTTIMISMO. LA VICENDA ANTOGNONI
"Il mercato, giorni caldi", un giornale ieri mattina scriveva più o meno così. E’ evidente come la temperatura di questi giorni possa avere influenzato il titolista. Mandatelo in montagna. Per me, invece, sono giorni freddi e non da oggi. Questo mercato non mi eccita. E anche se mi aspetto molto da Pantaleo Corvino, ho ancora in mente quello che mi ha detto il giorno del suo ritorno: "Questa è la sfida più grande della mia carriera". Ha ragione da vendere. Vendere poco a tanto e comprare tanto a poco, è roba da premio Nobel dell’economia. E se poi abbatte di una decina di milioni il monte ingaggi, fa plusvalenza e scopre qualche giovane è da beatificazione. San Corvino.
In attesa, ci vuole un po’ di pazienza. E poco importa se fra una settimana ricomincia la stagione, ci sono ancora un paio di mesi per trovare i giocatori giusti al prezzo giusto. Non sto qui a ripetervi tutti gli uomini che il Corvo sta seguendo e trattando, quando le parti saranno vicine cercherò di farvelo sapere. Tanto, che manchino due difensori è da un anno che si sa, prima o poi li compreranno. Almeno spero. Per il resto vedremo.
Tornando alla mia freddezza, da non confondersi con la sfiducia che invece non mi appartiene, mi hanno fatto riflettere una situazione e un fatto che mi sono piaciuti poco. Parlo del croato Pjaca e dei giovani Capezzi e Fazzi. Pjaca era seguito da tempo, Corvino lo voleva già l’anno scorso al Bologna. Che fosse un giocatore di grandi prospettive era chiaro da tempo, in certe situazione serve un po’ di coraggio. Solo così, con il coraggio, hai portato a casa nel tempo gli Jovetic, gli Ljaijc e sono quelli i giocatori che servono e ti hanno consentito di fare plusvalenze. Ma per prendere certi profili servono anche soldi e decisionismo, ricordiamo che Jovetic fu pagato otto milioni. Oggi mi sembra che si vada in giro con il freno a mano tirato. Per Pjaca i croati volevano sette-otto milioni un paio di mesi fa. Oggi ne vogliono il doppio o quasi e non è più possibile (temo) portarlo a Firenze visto che la concorrenza è aumentata a dismisura. Se si aspettano dei campioni potenziali a due-tre milioni, bisogna prenderli in fasce.
A proposito di fasce e di giovani, sono perplesso per la decisione della Fiorentina di rinunciare a Capezzi e Fazzi. Entrambi ventunenni, prodotto del vivaio viola, non saranno dei nuovi crac, ma mollarli così vuol dire bocciare un lavoro di molti anni. In particolare stupisce la bocciatura di Capezzi lasciato al Crotone senza il controriscatto. Nel suo ruolo (centrale davanti alla difesa) è uno dei giovani più interessanti, nazionale Under 21, se la Fiorentina non lo ritiene pronto poteva rimanere un altro anno in A al Crotone. Fra l’altro ha margini di crescita e con le nuove regole è un prodotto del vivaio. E’ valutato due milioni, se il piccolo Crotone può offrirgli 400 mila euro di ingaggio, non capisco come la Fiorentina si sia fermata a 250. Si valorizza così il lavoro del settore giovanile? Meglio allora andare a comprare all’estero e non spendere tanti soldi per tirare fuori un Bernardeschi in quattordici anni. Spero solo che Corvino abbia già in mente delle alternative.
Sempre per rimanere sul mercato, se è vero che il Borussia offre più di dieci milioni per Ilicic, c’è da pensarci bene. L’anno scorso ha fatto complessivamente bene, ma il rendimento è stato altalenante più o meno come sempre, forse con quella cifra si possono trovare giocatori più importanti e più determinanti.
Capitolo stadio. Mi fa piacere l’ottimismo del sindaco e la determinazione della Fiorentina. Ma provate a parlare con i grossisti della Mercafir e capirete che per mandarli via serviranno i ….carrarmati. Non è un caso che si torni a parlare dell’area di Castello. Speriamo bene….
Capitolo Antognoni. Come ho scritto qualche giorno fa e se qualcuno parla senza aver letto per correttezza può sempre farlo oggi su Firenzeviola.it, dentro la Fiorentina qualcuno stava maturando l’idea di provare a ricomporre un rapporto tra la Viola e l’unico Numero Dieci prendendo spunto dalle celebrazioni dei novanta anni.
Anche la sola idea, invece, ha scatenato la decisa reazione negativa di Antognoni. Reazione d’orgoglio dopo 14 anni vissuti male, al suo posto avrei fatto come lui. Ma allora non parliamone più, nè da una parte né dall’altra. Capitolo purtroppo chiuso, l’idea è già morta e sepolta prima di nascere.