PER AUMENTARE GLI INCASSI DA STADIO SERVE UNA SQUADRA COSTANTEMENTE COMPETITIVA
La scorsa settimana il Presidente della Fiorentina Commisso, intervenuto in un incontro con gli studenti di Scienze Motorie dal titolo “Calcio ed imprenditorialità: Italia/Stati Uniti, due modelli a confronto. Incontro con studenti del Corso di laurea in Scienze motorie, sport e salute”, ha, tra l'altro, manifestato la necessità di aumentare i ricavi anche grazie ai biglietti stadio. “L’altro giorno – ha spiegato Commisso - il Milan ha ricavato 9 milioni di euro da una partita di Champions, noi ricaviamo circa 8-9 milioni all’anno dalla vendita dei biglietti. Come possiamo competere così?”.
Nella domanda del Presidente c'è già la risposta: allestendo una squadra competitiva si alzano i ricavi.
Come abbiamo già spiegato sulle pagine di FirenzeViola.it, nel settembre 2020 fu la Fiorentina stessa ad evidenziarlo, nero su bianco, nello studio commissionato a Deloitte (vedi slide allegata) sui ricavi derivanti da un nuovo stadio. Si ipotizzavano 225 milioni l'anno di proventi, di cui il 49% derivanti dalla nuova posizione in classifica; 30% dalla qualificazione alle competizioni europee; 12% dall'affluenza allo stadio con allineamento prezzi; 4% di ricavi dall'affitto degli spazi commerciali; 4% dal “Corporate Hospitality” (skybox); 1% da naming dello stadio, merchandising e somministrazione in bar e ristoranti dell'impianto.
Dallo studio Deloitte emerge che anche col vetusto Franchi ben oltre l'80% degli introiti sarebbero determinati dai risultati sportivi della squadra. Sembrerà sorprendente, ma quando la Fiorentina era un Club competitivo l'impianto di Campo di Marte registrava affluenze record, senza spalti coperti e con le curve lontano dal campo. Certo fare raffronti col Milan e San Siro, che ha una capienza sostanzialmente doppia e per una partita di Champions vengono venduti solo biglietti (senza la parte di abbonamenti), appare un paragone poco calzante.
Ad ogni modo il prossimo futuro sul piano degli incassi non sorride alla Fiorentina. Se tutto procede regolarmente tra meno di un anno partiranno i lavori di ristrutturazione dello stadio Franchi e la squadra viola, sia che vada a giocare altrove durante i cantieri, sia che resti a Firenze in un impianto a capienza ridotta, vedrà ricavi da biglietteria non entusiasmanti.
Ma l'esito della stagione in corso potrebbe compensare l'inevitabile calo dei proventi legati al cosiddetto “match day”. Se la strada del Campionato, malgrado il risultato col Milan, ad oggi è ancora impervia, la Conference League e più facilmente la Coppa Italia potrebbero garantire la qualificazione alla prossima Europa League. Rispetto alla Conference, i viola parteciperebbero ad un torneo dove, soprattutto nella seconda fase, non mancherebbero gli scontri con squadre europee che hanno fatto la storia del calcio. Con la crescita dell'appeal delle sfide, anche i prezzi dei biglietti si allineerebbero di conseguenza e i tifosi viola, visti i precedenti, non farebbero mancare la partecipazione in massa anche in un impianto “casalingo” lontano da Firenze.
A prescindere dagli esiti sportivi di quest'anno, la prossima stagione necessita di un adeguamento della rosa che segni un'inversione. Nella stagione in corso le prestazioni insoddisfacenti sono troppe, pochissime quelle in cui oltre alla prestazione è seguita una vittoria. Il successo contro i rossoneri di sabato scorso è l'esempio più lampante, ma è arrivato alla venticinquesima giornata...meglio tardi che mai.
Per iniziare una svolta che progressivamente riporti il Club gigliato dove storicamente merita di stare, bisognerà rifuggire dai “mercati creativi” che hanno caratterizzato questa gestione. Servirà una programmazione, gestita da figure qualificate che abbiano libertà di azione ed alle quali non si tarpino le ali.
In questo modo, con investimenti intelligenti, oltre ai risultati, cresceranno anche i proventi.
Nel 2008 la Fiorentina registrò 108 milioni di ricavi, 140 l'anno successivo. Nella stagione 2008/2009 il Borussia Dortmund era fermo a 103 milioni.
Per pietas evitiamo di ricordare di quanto siano aumentati i ricavi del club summenzionato, nonché di elencare una lunga serie di esempi che riguardano sia la Serie A, sia le principali leghe europee e di crescite significative anche in lassi di tempo inferiori.
Solo una progressione costante può far aumentare nei tifosi la voglia di spendere per biglietti e abbonamenti. Stagioni altalenanti o solo mediocri, nel lungo periodo, svuotano gli stadi e il botteghino.
Ogni club è libero di stabilire i prezzi di biglietti e abbonamenti, ma per ascoltare un concerto dei Berliner Philharmoniker 200 euro per una poltrona in platea si possono spendere volentieri, difficile proporre allo stesso prezzo la banda dell'Impruneta.