OGGI È IL SANCHEZ DAY ED ANCHE CORLUKA VUOLE FIRENZE, SI PUÒ DIRE LO STESSO DEL GIOCATORE-SINDACO? E ANTOGNONI NON PERDA L'OCCASIONE DI RIENTRARE DALLA PORTA PRINCIPALE

11.08.2016 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
OGGI È IL SANCHEZ DAY ED ANCHE CORLUKA VUOLE FIRENZE, SI PUÒ DIRE LO STESSO DEL GIOCATORE-SINDACO? E ANTOGNONI NON PERDA L'OCCASIONE DI RIENTRARE DALLA PORTA PRINCIPALE

Naso all'insù la notte di San Lorenzo. I miei desideri, da persona che tutti i giorni ha a che fare con la Fiorentina, sono di vedere sia una squadra più competitiva per la stagione che sta per iniziare sia tantissimi grandi campioni del passato, con Antognoni in testa, tutti insieme al Franchi per la sera del 28. Sul primo desiderio sta lavorando Corvino e in queste ore qualche passo avanti l'ha fatto. In mattinata infatti vedremo finalmente Carlos Sanchez, un mediano d'esperienza senza un curriculum esaltante è vero, ma che si è fatto sempre apprezzare nella Nazionale colombiana (tranne che nella semifinale con il Cile con due cartellini in 20 minuti, ma le seratacce capitano a tutti). Sarà utile alla causa.

E il dg sta lavorando anche sul difensore centrale, anche ieri ha incontrato uno degli agenti per l'Italia, ottenendo il sì di Corluka, anche se c'è da convincere il Lokomotiv. Insomma il difensore è vicino ma la prudenza è sempre obbligatoria. Il difensore della nazionale croata è un altro trentenne che fa un po' storcere la bocca ma dopo tanti giovani di belle speranze (e si sta cercando di portarne a Firenze un altro, Davide Biraschi dell'Avellino, ieri sera osservato speciale in Under 21) un po' di esperienza non guasta. Questi due giocatori, dalla lunga esperienza e dalla caratura internazionale, tra l'altro vogliono Firenze (così come il più giovane Tello la cui situazione dovrebbe sbloccarsi a breve) e già questo è un aspetto da sottolineare in un periodo di trasferimenti in cui chi viene portato sempre in trionfo dai tifosi ha manifestato, tramite gli agenti, la volontà di andarsene.

Passi Badelj, che ha sempre mandato avanti il suo "eccentrico" procuratore, e che ora si scopre milanista nato, ma da Borja Valero, eletto all'unanimità e senza bisogno di ballottaggio sindaco di Firenze, forse ci si aspetterebbe un taglio netto alle voci che lo vorrebbero accettare le lusinghe della Roma. Uno che ha illuso la città con una famiglia che sprizza 'violitudine' da tutti i pori non può improvvisamente dire "grazie e arrivederci" e insegnare ad Alvaro l'inno della Roma. Sarebbe un colpo al cuore per tutti. Ed ora passiamo all'altro desiderio, quello di vedere riuniti tutti i grandi campioni del passato.

La Fiorentina ce la sta mettendo tutta per fare della serata del 28 una serata indimenticabile. Mettendo al centro di tutto il passato della Fiorentina che i Della Valle, da qualche tempo, stanno cercando di recuperare. Hanno capito che senza passato non si può immaginare un futuro perché la grandezza della Fiorentina e la passione dei tifosi parte da lontano. I dipendenti della Fiorentina stanno inviando gli inviti (due per ogni campione, tutto pagato) e aspettano le risposte. Compresa quella di Giancarlo Antognoni che, in un moto di orgoglio, ci sta pensando. Io di solito sono molto permalosa, figuriamoci se posso giudicare l'atteggiamento di un campione ferito che, da umbra nata a pochi km da lui, stimo due volte, ma credo sarebbe una occasione persa se lui decidesse di non partecipare alla festa non dei Della Valle, ma della Fiorentina.

Lui ha fatto la storia della Fiorentina, ha calcato con onore quell'erba e non avrebbe bisogno di inviti per entrare in quello stadio che lo ha visto protagonista per anni. C'è rientrato in curva certo, tra i tifosi che lo amano, e recentemente nello Sky Box di un amico sponsor. Non perda l'occasione di entrarci dalla porta principale e su invito di chi, almeno per una volta, gli rende merito come un grande campione, come una bandiera della storia viola. La Fiorentina ha fatto il suo dovere invitandolo, sarebbe stato grave se non lo avesse fatto. Chissà che in questi giorni di Ferragosto Corvino non lo incontri a casa di amici comuni (abbiamo ragione di crederlo) e lo convinca definitivamente a venire. Il rammarico per un caffè mai preso con Della Valle quando c'era l'occasione è ancora forte certo, e da permalosa lo capisco, ma certi rapporti si recuperano anche ingoiando un boccone amaro.