NUOVO FRANCHI, UN VINCITORE CHE DIVIDE. LE RAGIONI DEL SUCCESSO DI ARUP
Lunedì sera in Palazzo Vecchio a Firenze è stato decretato il progetto vincitore del concorso di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi e immediatamente, rispettando una tradizione secolare, la Città si è divisa. La maggioranza non apprezza la soluzione proposta dallo Studio Arup, preferendo le architetture ideate dagli altri 7 finalisti.
Siamo soltanto all'inizio di un lungo percorso, ipotizzare che il più sia stato fatto, che i pareri della Soprintendenza non peseranno, che non possano sorgere difficoltà, ma che si debba solo contare i giorni per l'avvio dei lavori, sarebbe dimostrazione di grande superficialità.
Il “disegno” di Arup è senza dubbio quello che colpisce meno le fantasie degli osservatori, ma ha dalla sua una grande forza, ovvero è la proposta che più delle altre avrà la possibilità di essere realizzata, superando gli ostacoli che, inevitabilmente, si incontreranno per portare a compimento un'opera così importante, complessa ed imponente.
Al centro delle critiche c'è la copertura dello stadio, che con la sua essenzialità e semplicità si distingue da tutti gli altri progetti finalisti. Per questo aspetto la commissione giudicatrice ha scelto di premiare lo Studio Arup, giudicando non solo la nuova architettura in sé, ma il contesto urbano esistente nel quale si inserirà.
Le soluzioni scartate sono affascinanti, ma quale impatto avrebbero nell'area di Campo di Marte ed i vicini edifici lungo viale Fanti? L'esercito dei critici, poi, si limita alla vista dall'alto, dimenticando che ad oggi, tranne alcune eccezioni, le opere si ammirano dal basso e il lavoro di Arup consentirà di apprezzare al meglio il disegno originale di Nervi.
Da sottolineare poi la soluzione per le nuove edificazioni attigue (15.000 metri quadrati complessivi suddivisi tra commerciale, hotel ed uffici) che saranno interamente coperte dal nuovo parco che, con il suo andamento rialzato agli estremi, creerà due punti panoramici per osservare Firenze e le colline circostanti.
Il percorso, se arriverà a compimento, non potrà mai regalare un impianto che sarà il massimo possibile per funzionalità. Si interviene su un immobile e lo si migliora. Solo un nuovo stadio, ubicato in un'area consona avrebbe consentito ottimizzare l'impatto di afflusso e deflusso del pubblico e la “comodità” degli spettatori durante le partite. In un'area diversa i disegni esclusi avrebbero spodestato Arup, ma ricordiamo che lo studio vincitore quando si è trattato di seguire l'idea della vecchia Proprietà viola per l'area Mercafir, propose una soluzione ben diversa rispetto a quella su Campo di Marte.
La futura linea della Tramvia ed il parcheggio interrato da 3.000 posti auto nei pressi della vicina stazione – che una volta ultimato il tunnel per l'Alta Velocità e liberati i binari di superficie sarà un ulteriore modalità per raggiungere l'impianto ristrutturato – sono i punti di forza che miglioreranno le attuali possibilità di accesso.
In questi giorni il Comune di Firenze dovrà scrivere il provvedimento per concludere la procedura del concorso internazionale, controllare ancora i requisiti dei concorrenti e produrre formalmente l'atto finale di aggiudicazione. È l'inizio di un lungo cammino.
Da oggi inizia la mia collaborazione con FirenzeViola.it, un appuntamento settimanale dove cercherò di approfondire l'iter per il nuovo stadio Franchi. Un onore ed un onere, vista l'importanza dello spazio che questa testata giornalistica si è ritagliata nel corso del tempo raccontando quotidianamente le vicende legate alla nostra amata Fiorentina.