NETO E BABACAR, I RINNOVI DIVENTANO PRIORITÀ: OGNI GIORNO CHE PASSA IL LORO VALORE AUMENTA. SÌ AL 4-3-1-2: CHE TRIDENTE CON CUADRADO DIETRO A BABA E GOMEZ
Il trionfo di domenica sera contro l'Inter ha cancellato in un solo colpo il malumore (esagerato) per un inizio di stagione in cui la Fiorentina aveva lasciato per strada punti preziosi con Genoa, Sassuolo e Torino. Adesso, con la serenità ritrovata e la pausa di campionato, in casa viola diventano all'ordine del giorno i rinnovi di contratto. In particolare di tre giocatori cardine della squadra di Montella: due a scadenza 2015, Neto e Aquilani, uno a scadenza 2016, Babacar. Il portiere brasiliano si sta confermando una sicurezza fra i pali, tanto che alcuni lo hanno già inserito fra i migliori portieri del campionato. Lui vuol restare, è da mesi (c'erano i Mondiali) che dice di essere pronto a firmare. Le sue pretese non sono certo eccezionali. Eppure la Fiorentina continua a tentennare. Ed è un comportamento che rischia di ritorcerlesi contro: se Neto dovesse confermarsi ad altissimo livello potrebbe - legittimamente - aumentare le sue pretese. E se i viola avessero messo nero su bianco il rinnovo a luglio, probabilmente, avrebbero anche risparmiato qualcosa. Per questo la firma di Neto diventa una priorità: e procrastinare ancora quella che sembrerebbe una formalità è un rischio assolutamente da evitare. Discorso simile per Babacar, che ha cominciato fortissimo la stagione e che può valorizzarsi a suon di gol: la Fiorentina gli faccia mettere adesso l'autografo sul nuovo contratto (scadenza dal 2016 al 2019), prima che sia troppo tardi.
Discorso un po' diverso per Alberto Aquilani, che alla soglia dei 30 anni si sta guadagnando la riconferma a suon di ottime prestazioni. La Fiorentina gli offre un ingaggio leggermente più basso di quello attuale, e la trattativa non sembra facile. Ma in questo caso non c'è fretta. I viola - come ammesso dal ds Pradè - hanno intenzione di offrire il prolungamento anche a Vargas (scadenza 2015), Savic (2016) e Bernardeschi (2017), oltre ovviamente a Cuadrado (2017). Resta invece l'incognita Manuel Pasqual, in scadenza a giugno prossimo e scivolato nelle gerarchie di Montella dietro a Marcos Alonso. Per il capitano esiste un'opzione di rinnovo automatico nel caso di raggiungimento di un numero fissato di presenze.
Nel frattempo, si diceva, la Fiorentina arriva alla sosta con una serenità ritrovata. E anche se la classifica ancora non sorride, un'attenta riflessione ci dice che i viola - fra le squadre in lotta per il terzo posto - sono quelli che stanno meglio. Perché finalmente la Fiorentina - che vanta la terza miglior difesa del campionato - ha capito come fare per scardinare le squadre che si chiudono nella propria area: tirando da lontano. I gol di Babacar e Cuadrado, arrivati da fuori area, hanno infatti rovinato sul nascere i piani di Mazzarri, costringendo i nerazzurri a dover fare ciò che non sanno fare: guidare il gioco, impostare.
Al rientro dalla sosta i viola ritroveranno Mario Gomez. Possibile allora lasciare fuori questo Babacar? No di certo. E allora la soluzione più intrigante, piuttosto che il 4-3-3 col senegalese defilato a sinistra, sembra essere quella di proseguire sulla strada del 4-3-1-2. Un modulo a trazione anteriore con Cuadrado trequartista libero di giostrare a tutto campo e la coppia Babacar-Gomez là davanti. Un esperimento provato a Lucca e che intriga non poco Montella. La gara del Franchi all'ora di pranzo, con la Lazio, può essere l'occasione giusta per metterlo in pratica.