NELLA FIORENTINA SOLO 'CUORI VIOLA'

14.01.2012 00:00 di  Cristiano Puccetti   vedi letture
NELLA FIORENTINA SOLO 'CUORI VIOLA'
© foto di Firenze Viola

Palombo sì, ci sta bene in questa Fiorentina, perché lui è un 'cuore viola'. E adesso che il nuovo progetto sembra finalmente prendere forma, uno come Angelo, che ha senso di appartenenza, è perfetto. Per chi non lo sapesse Palombo, pur essendo diventato bandiera e capitano della Sampdoria, ha sempre amato anche la Fiorentina e sempre sognato, in cuor suo, di poter tornare laddove la sua grande carriera era iniziata. In maglia viola, appunto.
Nuovi orizzonti dunque e finalmente l'apertura di nuovo ciclo fatto di giovani e nuovi innesti cresciuti a pane e Fiorentina. Nello specifico il riferimento è alla nuova classe nascente di talenti made in Fiorentina. Da una parte dunque il futuro, costruito con sapienza e lungimiranza dalla società gigliata, che porta i nomi di Jovetic – il perno del nuovo ciclo – Ljajic, Salifu, Nastasic e Camporese, dall'altra l'esperienza di un giocatore, come Palombo, mosso da un senso di appartenenza mai celato. Un ensemble funzionale per la Fiorentina di oggi, in cerca di continuità e fiducia nei propri mezzi, ma anche e soprattutto in vista del domani, tra  una crisi economica incalzante senza precedenti e la necessità di far quadrare i bilanci a fine stagione. Ben vengano quindi giocatori utili alla causa come Palombo, sebbene non più di primo pelo, e altri come lui disposti a mettersi in gioco per il bene della Fiorentina prima ancora che per rimpinzare il portafogli. Ben vengano al contempo i giovani, le scelte coraggiose di Rossi e il nuovo progetto viola, trait d'union tra la storica Fiorentina yé-yé, tra la fine degli anni Sessanta e l'inzio dei Settanta, e quella moderna dell'era Della Valle-Prandelli-Corvino. In sintesi: rivoluzione verde, esaltazione del talento e senso di appartenenza per riportare entusiasmo ad una piazza confusa e porre basi solide per il prossimo futuro. In tal senso però un plauso,  se il trend dovesse rimanere tale, andrà tributato anche alla società. Colpevole, suo malgrado, dell'attuale situazione della Fiorentina, ma dimostratasi comunque attenta alle dinamiche del calcio moderno. A dispetto del malumore dilagante e delle critiche fin troppo velenose.
In questo quadro si possono infatti inserire quelle scelte impopolari maturate nelle ultime stagioni del mercato: dall'allontanamento dei vari Frey, Mutu, Santana e Donadel in estate, fino alla cessione dello scontento Gilardino due settimane addietro. Un politica portata avanti con intransigenza e consapevolezza,  mirata a ridurre un monte ingaggi troppo oneroso, ma di fatto finalizzata a ridare nuova freschezza ad una Fiorentina usurata. Scelte, dunque, prese a dispetto di tutto e tutti – tifosi compresi – che adesso cominciano a dare i primi frutti sul campo, anche grazie al meticoloso lavoro portato avanti da Rossi, primus inter pares all'interno del progetto, e al supporto di una proprietà ambiziosa, poco visibile, ma presente.
Tutti presupposti che fanno quindi ben sperare per l'avvenire della Fiorentina, ma che necessariamente richiederanno ancora tempo e un rinnovato coinvolgimento da parte dei tifosi viola. Da sempre la vera benzina in grado di spingere al massimo la Fiorentina, specie nei momenti di difficoltà. In sostanza quello di cui necessita la Fiorentina nascente di Delio Rossi, ancora in fase di rodaggio ma finalmente conscia delle proprie giovani ricchezze, come ampiamente ribadito dallo stesso tecnico viola dopo la pesante eliminazione in Coppa Italia. Squarci di futuri interessanti, benché figli di un k.o. pesante all'Olimpico, che portano in dote un ottimismo insperato dopo un lungo periodo di apatia, ma che gioco forza andranno coltivati con pazienza e perizia.
Una ricetta  vincente, almeno sulla carta, che chiama il popolo viola all'ennesimo sforzo di fiducia nei confronti di squadra e società, e la proprietà ad un nuovo sforzo economico per non rischiare di arrestare a metà il processo di crescita intrapreso. E dunque, avanti decisi con il mercato sia in entrata che in uscita: dai nuovi innesti mirati e funzionali al progetto per rinforzare una rosa ancora in via di completamento, fino all'epurazione dei giocatori divenuti superflui o peggio ancora deleteri. La strada finalmente sembra essere quella giusta e ora, per dirla come Rossi, non resta che lavorare. Anzi lavorare, lavorare, lavorare.

Cristiano Puccetti

direttore sport Lady Radio e Quotidiano viola