MARIO AVREBBE RAGIONE
C'è un immagine alla quale mi sono aggrappato più volte nell'ultimo saluto che Firenze ha dedicato al suo Pontefice Massimo. Ed è un'istantanea fiorentina, in una piazza non troppo distante da dove ieri tutti applaudivano commossi. E' l'immagine di quattro amici che nel corso del funerale del loro quinto, defunto, compagno non riescono a trattenere le risate. Il Righi non ci crede nemmeno, mentre il Necchi sentenzia che il Perozzi “era un traditore”. In mezzo al Mascetti e al Melandri non può far altro che ammettere che persino il Prof. Sassaroli, il boss, è uscito indenne dall'assalto dei marsigliesi. Mario Ciuffi avrebbe voluto che ieri mattina chi non tratteneva le lacrime almeno tenesse le stesse risate strette degli Amici Miei di Monicelli.
Lui per primo, ieri, c'avrebbe scherzato sopra. E poi avrebbe di nuovo sottolineato che in casa Ambrosiana, da domenica sera, hanno scoperto che il pallone è quello giallo. E poi avrebbe rilanciato. Adesso che è tornato Diego il futuro ci sorride, la Fiorentina s'imporrà in tutta Europa come la più grande. A lui, un giorno, di sicuro tutti dedicheremo quel sogno dai più cullato e mai più rivisto dalla fine degli anni '60 in poi. Già, i sogni. Da almeno un paio d'anni, da queste parti, si era completamente smesso di sognare. Adesso, e Mario avrebbe ragione a dirlo, è finalmente tutto cambiato. Lo scenario si è completamente rivoltato. E l'ultimo ritorno allo stadio di DDV, con tanto di spot per gli amanti del calcio, può essere sia il passo finale del recupero della Fiorentina, che il primo di un nuovo, grande, avvenire. Perchè dietro alla grande vittoria di Andrea, duplice nel riportare il fratello allo stadio e l'entusiasmo nella tifoseria, c'è di nuovo l'atmosfera di chi si avvia a costruire qualcosa di grande.
Niente progetto, per carità, nemmeno conviene nominarlo. Idem sui nomi di mercato, o sulle prospettive di infrastrutture. Infondo, già in queste ore, sono piovute svariate previsioni rosee su quello che farà la Fiorentina con i suoi dirigenti sul mercato, e con il Comune in ambito di stadio. Firenze torna a sognare, davvero, sul serio. Immaginando innesti importanti nella prossima estate su un impianto di gioco che già oggi s'impone a livelli italiani ed esteri (tutta Europa si è accorta del 4-1 di domenica sera...), pregustando un nuovo stadio, con nuovi comfort (e dopo le elezioni sono in tanti a scommettere che possa arrivare qualcosa di concreto) e lanciando una sfida alla classifica tutta da vivere da qui alla fine della stagione. Mario Ciuffi ci lascia con una Fiorentina di nuovo in rampa di lancio. E una piazza tornata a sognare sui gradoni di un “Franchi” non più deserto, nonostante le emoraggie di spettatori dettate da ben altri motivi.
Mario, oggi, avrebbe ragione a ribadire che la Fiorentina è pronta a lanciare ufficialmente la rincorsa a quel sogno che tutti sappiamo. Quel giorno, quando arriverà, da lassù sorriderà come quegli amici che misero in mezzo il Righi in Piazza Santo Spirito.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it