LA RABBIA DI MONTELLA: NO AL DISFATTISMO. L'ORA DEI NUOVI: SERVE IL LORO APPORTO
La sconfitta contro il Bologna ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, in primis a Montella e alla squadra. Non sono state concretizzate le occasioni da gol, l’atteggiamento della Fiorentina nella ripresa è stato poco ‘cattivo’, i gol presi gridano vendetta. Le critiche sono arrivate, inevitabili, più e meno morbide. La squadra viola, nella prima parte della stagione, fino a Natale, aveva abituato tutti bene. Forse anche troppo bene. E’ andata oltre alle aspettative, giocando un calcio strabiliante, e probabilmente, arrivati alla sosta, la convinzione generale era che la squadra avesse raggiunto un livello di maturità e una spavalderia che le avrebbero consentito di superare anche i momenti più delicati. E invece il periodo complicato è arrivato subito, quasi improvviso e inatteso, a gennaio. I risultati sono stati meno brillanti dei precedenti e il sogno terzo posto si è fatto più difficile da realizzare. Ieri però Montella ha ricordato a tutti che il processo di crescita è ancora in corso, che la Fiorentina non può essere adesso perfetta. E ha ovviamente spiegato che la Fiorentina deve essere da qui in avanti molto più pratica, molto più concreta. Al tempo stesso ha insistito su un punto che evidentemente gli sta molto a cuore. La sua Fiorentina non dovrà farsi condizionare dal disfattismo. Le critiche, ha fatto capire il tecnico sono ben accette, ma in settimana evidentemente ha ascoltato qualche appunto un po’ troppo forte: Montella ha così subodorato il rischio che i suoi giocatori possano risentirne. Nell’ambiente viola gli appunti mossi alla Fiorentina sono stati avvertiti e in alcuni casi sono parsi un po’ troppo marcati. Non a caso il tecnico ha voluto ripetere questo concetto anche riferendosi a ciò che accadrà in partita: l'obiettivo sarà in ogni caso procedere con il proprio gioco, senza essere influenzati dagli umori esterni. Se davvero comunque qualche critica eccessiva è arrivata, di sicuro nessuno vuol rompere un giocattolo che ha funzionato bene e che adesso deve essere solo ritoccato. Firenze è talmente innamorata della Fiorentina (di questa in particolare) che non farà mancare il suo affetto e la sua spinta alla squadra. In fondo queste sono considerazioni quasi superflue, la gente oltretutto vuole tornare in Europa con i viola, accompagnandoli e sostenendoli.
Ora però serve davvero una Fiorentina dal passo continuo e non traballante. Le dodici partite che restano a disposizione dovranno dimostrare che non solo in casa ma anche in trasferta la squadra tornerà ad avere un piglio deciso, concreto. Il terzo posto ora dista sei punti dal Milan (ieri vittorioso sulla Lazio) e pare difficile da riagguantare, anche se non ancora impossibile. C’è pur sempre un’Europa League da raggiungere, senza dimenticare che come sostiene Montella con più praticità i viola meriterebbero molti più punti. La corsa all’Europa passerà anche attraverso l’apporto che i nuovi potranno regalare alla Fiorentina: è finalmente arrivata anche la loro ora. Oggi debutterà Compper in difesa, ma a partita in corso dovrebbe esserci spazio sia Per Larrondo che per Sissoko. Toccherà a loro dimostrare di essere meritevoli di giocare sempre di più. E’ la notizia che tutti si aspettano per un finale di stagione di nuovo scoppiettante.
Lorenzo Marucci