GIÙ LE MANI DA JOJO E CUADRADO: LA FIORENTINA NON È UN GIAGUARO DA SMACCHIARE
Altolà, fermi tutti. Se qualcuno negli ultimi giorni intende considerare la Fiorentina di questa stagione come un supermercato o, peggio ancora, come un negozio che mette ai saldi i propri pezzi pregiati, si sbaglia di grosso. Sono infatti bastati gli ultimi quattro ko consecutivi in trasferta per alimentare nuove (ma, al momento, improbabili) voci su eventuali partenze in casa viola, addii nobili che potrebbero mettere a serio rischio il progetto (anzi, il programma) tecnico della Fiorentina e della famiglia Della Valle. Si è cominciato, nella scorsa settimana, con il ritorno alla carica della Juventus per Stevan Jovetic, il giocatore che Conte desidera da quasi un anno ma che, per il momento, non ha ancora deciso quale potrà essere il suo furturo, che in ogni caso difficilmente sarà a Torino visti i glaciali rapporti che ad oggi ancora intercorrono tra la proprietà viola e quella di Corso Galileo Ferraris.
Poi, dopo il sontuoso 4-1 all'Inter, è stata la volta di Juan Cuadrado, appetito - come del resto è chiaro che sia - dai club più importanti d'Europa, ma blindato a doppia mandata dalla Fiorentina in vista della prossima stagione. Il mercato dei viola, infatti, è già cominciato e alla voce numero uno del lungo elenco stilato dalla coppia Pradè-Macìa c'è senza dubbio il riscatto della metà del funambolico colombiano, già fissato a lungo scorso a cinque milioni di euro. L'idea della Fiorentina, però, è addirittura più ambiziosa: il sogno dei DV sarebbe infatti quello di riuscire a strappare l'intero cartellino di Cuadrado ai Pozzo, che potrebbero ben presto essere circuti da club del calibro di Real e Borussia internzionate a rilevare l'altro 50% del numero 11 viola.
Le idee, dunque, in casa viola sono ben chiare, nonostante sia solo il primo marzo. Ed altrettanto lucide, ce lo auguriamo, dovrebbero essere quelle di chi ha scambiato l'ACF Fiorentina per un discount in procinto di chiudere i bandoni. O magari per un ''giaguaro'' da smacchiare.
Andrea Giannattasio