ECCO I PIANI DI CORVINO PER UNA FIORENTINA PIÙ FORTE. SUBITO I DIFENSORI, POCHE CESSIONI. L’INTESA CON SOUSA. NO A DIAWARA. TUTTO SU FREITAS, NUOVO DS. JORGENSEN UOMO DI EUROPA LEAGUE. IL CASO RUI COSTA. GOMEZ AL PSG
Pantaleo Corvino ha ricominciato con il cuore e il cuore ci piace. Quella sciarpa di Mario Ciuffi esibita con emozione vera è sostanza. Con Pantaleo Corvino la Fiorentina si riprende un grande professionista, ma anche un uomo che il colore viola ha impresso dentro di sé. In conferenza ha detto le cose che sentiva nell’anima e aveva già anticipato a quel suo amico fiorentino che le aveva riferite a noi nei giorni scorsi, quindi anticipate ai lettori di Firenzeviola.it.
Corvino è qui per provare a fare ancora meglio, magari a vincere. E’ la sua sfida più grande, la più sentita. Riallaccia il rapporto con una tifoseria e una piazza che l’aveva commosso con un grande striscione il giorno del suo ritorno a Firenze da ex. E’ carico. Adrenalico. Instancabile come sempre. Ha idee e una grande autonomia sul mercato che la famiglia Della Valle gli ha concesso ben sapendo che sa di calcio, ma anche di bilanci. Comprerà gli uomini giusti e venderà quei pochi che non potrà fare a meno di vendere, soltanto se ci sarà da portare a casa un affarone vero.
Questa per molti è la sorpresa e forse avrà deluso quelli che dal primo minuto non fanno altre che dire e scrivere che Corvino è qui per fare plusvalenze e fare guadagnare i Della Valle cedendo tutti i gioielli. Non è così. Non sarà così. L’idea della società è chiara: fare una Fiorentina più forte. Come farla toccherà a Corvino e a Sousa, ma i due si sono già capiti al volo: questa non è una squadra da smantellare, ma da correggere e rinforzare in alcuni ruoli.
Corvino e Sousa si sono autodefiniti "due contadini del pallone" nel senso della cultura contadina, quella più sana e più buona. Che vuol dire ottimizzare tutto e tutto, lavorare duro, stare umili e sorprendere. Fare calcio nei minimi dettagli. Corvino ha parlato anche di arte povera per sottolineare che a tutti possono riuscire dei capolavori: ci proveranno.
Per aiutarli è entrato in Fiorentina un uomo nuovo, il portoghese Carlos Freitas. Il nome va benissimo vista la lentezza di troppi mercati viola, soprattutto l’ultimo. Freitas sarà il nuovo direttore sportivo spiazzando tutti quelli che pensano di sapere, parlano e scrivono e non sanno mai un emerito…. Chapeau.
Io confesso che so più di fisica quantica che di lui. Non lo conosco e forse non lo conoscerò mai, al contrario di quelli che da domani lo chiameranno confidenzialmente Carlos e dei quali non bisogna fidarsi mai. Importante è solo che lo conosca bene Corvino, che l’abbia scelto lui e lavori in piena sintonia.
Tanto per dire chi è, comunque Freitas è l’uomo che anni fa ha venduto Ronaldo e Nani al Manchester. Grandissimi colpi. Conosce cinque lingue, ha fatto il Ds con ottimi risultati in mezza Europa. Dovrà fare lo scouting, relazionare Corvino, cominciare le trattative su giocatori-obiettivo, il tutto coordinandosi con Pantaleo che sarà l’unico riferimento dell’area tecnica e, soprattutto, unico riferimento per Sousa. Chi ha già messo in giro le solite dicerie tipo che Freitas è un uomo di Sousa per bilanciare Corvino etc etc, che l’ha messo in Fiorentina Mendes etc etc, sarà presto smentito.
Freitas è semplicemente un eccellente professionista stimatissimo da Corvino. Tanto per farvi capire, Corvino l’anno scorso se lo voleva portare anche a Bologna, ma quando ha intuito che su quella piazza non sarebbe mai scoppiato l’amore, non ha insistito più di tanto. Freitas ha una grande rete di scouting che ora sfrutterà per la Fiorentina. Lui e Corvino sanno bene che tipo di giocatore portare a Firenze, affamati, umili, vogliosi di imporsi, tecnici e rapidi. Preferibilmente giovani, ma non solo. Sono già al lavoro.
Non arriverà invece Rui Costa e s’era capito da giorni. Il ruolo di ambasciatore nel mondo toccherà a Martin Jorgensen che non ha ancora firmato, ma accetterà il compito di fare l’osservatore per il nord Europa e quello di uomo immagine della Fiorentina nei consessi Uefa e per le gare Europee. Rui Costa, almeno nella idea iniziale di Cognini, doveva essere qualcosa di più e di diverso, ma la missione si è rivelata impossibile e allora, giustamente, è stata abbandonata. Inutile insistere, inutile promettere. Rui sta troppo bene al Benfica, è nella sua squadra di sempre, ha un ruolo di grande rilievo, è a casa. Dovesse ripensarci sarebbe l’ideale anello fra la società e la città, nel calcio mai dire mai, ma avremo occasione di riparlarne.
Un uomo in quel ruolo comunque così serve, ma ci vorrà calma. Una delle cose che ha detto Corvino e sulla quale siamo completamente d’accordo è "datemi tempo per riorganizzare, fatemi capire".
Sul mercato, invece, il Corvo si è già mosso da almeno un mese. Ha le sue idee e i suoi pallini. In uscita si saranno soltanto operazioni convenientissime. Faccio un esempio. Se Bernardeschi dovesse fare un grande Europeo e si presentasse qualcuno con un assegno da 40-50 milioni e oltre, dire no sarebbe una follia. Ma nessun giocatore (neanche Baba) è attualmente sul mercato. Sui nomi che leggerete da oggi in poi, massima cautela. Io li scriverò solo quando sarò sicuro. Corvino è un grande depistatore e fa bene. Se vi dice che compra Tizio, sta comprando Caio.
Intanto posso dirvi che non chiederà Diawara al Bologna: la Fiorentina non può comprare giocatori da venti milioni e dirlo subito è molto onesto. L’unico che ha comprato di recente, vale a dire Mario Gomez, sappiamo come è andata a finire, ma potrebbe comunque diventare una risorsa assieme a tanti giovani in giro per l’Italia, ritenuti non da Fiorentina che saranno venduti. Quelli sì. Gomez è richiesto da Psg che vuole in rosa un goleador per sostituire Ibra, ma anche per avere una alternativa a Cavani. Lo scrivono i giornali turchi e speriamo sia vero, la Fiorentina aspetta con ansia un segnale. Chiusura tecnica. Tra pochi giorni partirà la campagna abbonamenti, mentre il 17 giugno ci sarà un consiglio d’amministrazione tecnico con all’ordine del giorno la presentazione dei nuovi ai dirigenti, l’esame dei conti e dei budget.