DELLA VALLE E FIRENZE: PARLATEVI...

30.01.2012 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
Mario Tenerani
Mario Tenerani
© foto di Firenze Viola

Neanche una vittoria delicata sul Siena, arrivata in un momento strategicamente difficile per la Fiorentina, ha avuto la forza di portare un refolo di serenità. Neanche l’esordio positivo di Amauri ha scatenato un moto di ottimismo. La crisi nella Fiorentina procede speditamente e allora forse è arrivato il momento di risolvere i problemi, piuttosto che discuterli. Si apre una seconda fase, che va definita decisiva.

I fatti: allo sciopero dei trecento-quattrocento ultrà della Fiesole - che hanno deciso di restare fuori durante la partita per manifestare un disagio nei riguardi di società, squadra e gestione del calcio in generale -, si è aggiunta la protesta della proprietà e dirigenza viola. Senza dimenticare un altro sciopero particolare: gli 11mila spettatori che nelle ultime due stagioni hanno abbandonato il Franchi, facendo crollare le presenze ai minimi storici. Ebbene, Andrea Della Valle – il fratello Diego ormai non si vede più al Franchi da moltissimo tempo – e i manager della Fiorentina, hanno lasciato libera l’intera prima fila della Tribuna autorità. Un segnale forte e di grande visibilità.

Detto che ogni forma di dissenso, in qualunque modo si manifesti (purché confinato in un alveo di civiltà) va rispettato, e detto anche che la distanza tra società viola è città è sempre più marcata, ora le parti in causa dovrebbero cominciare a lavorare alla ricucitura di uno strappo e non alla dilatazione del medesimo. In ballo, infatti, c’è un interesse comune, intorno al quale tutti si dovrebbero coagulare: il bene della Fiorentina.

Il capo delle relazioni esterne della club viola, Gianfranco Teotino, è stato sintetico e nitido nell’esposizione delle ragioni della protesta del vertice viola: dopo la contestazione con il Lecce, che ha toccato anche vette di inciviltà – in tribuna coperta pare siano volati sputi e pure offese inenarrabili -, i fratelli Della Valle si sentiti soli, isolati. Non è piaciuto loro l’atteggiamento di una parte della stampa, della tifoseria e delle istituzioni. Punto e basta.

Sono tre elementi talmente importanti da abbracciare, in pochi secondi, un’intera città. Il problema, dunque, c’è ed è grande. E c’’è un solo sistema di risolverlo: affrontare di petto la questione, non nascondersi. Ma per farlo è necessario riporre i permali, su ogni fronte, e parlarsi. Il dialogo è incontro e mediazione. Alzare muri è pernicioso.

Il calcio è un luogo bizzarro, certamente diverso da qualsiasi altro settore dell’industria, complicato, difficilissimo da maneggiare, ma anche molto veloce: gli ostacoli si saltano in un battito di ciglia se si ha voglia di superarli. Venendosi incontro, non rintanandosi nel castello, con ponte levatoio, fossato e olio bollente dall’alto delle mura di cinta. Non pensando che ci sono solo nemici sparsi per strade e vicoli della città più bella del mondo, ma soltanto voci discordanti. Magari talvolta sbagliate, ma voci. Capendo che Firenze è una città dalla polemica al vetriolo, ma pronta a presentare un cuore che non teme confronti.

Crediamo che la maggior parte dei fiorentini non sognino la partenza dei Della Valle, ma si augurino invece una loro lunga permanenza molto impegnata sulla Fiorentina. L’importante è spiegare e spiegarsi. Non ci vuole molto, basta volerlo.   

Mario Tenerani

giornalista de Il giornale della Toscana