DELLA VALLE DOVE SIETE?
Il cuore dei tifosi viola è spento. Come spento è il cielo di questi primi giorni d'inverno rigido. E' la Fiorentina del grande gelo: una classifica imbarazzante e preoccupante, una squadra che non segna la discontinuità tra Mihajlovic e Rossi - invertendo l'ordine degli allenatori il prodotto non cambia -, una tifoseria stremata dalla mediocrità, quasi arresa. I 15mila del Franchi di sabato sera - meno della quota abbonati - segnano un forte indice di sgradimento nei confronti della Fiorentina: una società attenta non può sottovalutare tutto ciò. Abbiamo preso atto da settimane di aver sbagliato pure noi la valutazione estiva sul gruppo viola: lo ritenevamo più forte di quello che si è mostrato. Sono crollati anche gli alibi dello scorso anno quando gli infortuni erano il grande ombrello sotto il quale tutti si riparavano. Abbiamo detto che la Fiorentina è da rifondare. E ci siamo sbilanciati in anticipo sul nuovo obiettivo stagionale dei viola: la salvezza. La media punti di Rossi non fa altro che avvalorare questa tesi: una vittoria, due pareggi, due sconfitte ovvero 5 punti in 5 gare... Non si scherza più. Lo ha ricordato anche Pasqual quando ha messo in guardia l'ambiente sul caso Sampdoria, quello di un anno fa...
Ma per tagliare questo traguardo serve un'unità di crisi: tocca a proprietà e dirigenza. Se la Fiorentina si trova in queste condizioni è perché la società ha compiuto un corollario di errori. Valutazioni, decisioni, dichiarazioni: la lista è lunga come un codice fiscale. La Fiorentina non dona segnali di forza, bensì di fragilità interna. Sembra un club in confusione, non riesce a imboccare la strada giusta. La dolce vita di alcuni giocatori, le patenti ritirate, i treni presi al volo dopo l'allenamento e tanti altri episodi non fanno altro che confermare un concetto: la Fiorentina deve fare calcio in altro modo o forse deve tornare a fare calcio.
Andrea Della Valle sabato sera era in tribuna, a mangiarsi il fegato di fronte ad uno spettacolo calcistico di basso profilo. Crediamo che in periodi come questi, densi di criticità, il presidente onorario non debba aumentare la frequenza dei viaggi a Firenze, bensì il periodo di soggiorno. Stando vicino alla squadra per diversi giorni e affacciandosi in sede a controllare gli ingranaggi. Si avverte pesante la sua mancanza.
Il fratello Diego, proprietario della società insieme ad Andrea, aveva lanciato nell'estate scorsa messaggi di riavvicinamento al mondo viola. Sarà un caso, ma in quelle settimane intorno alla Fiorentina si era respirata un'aria diversa, i tifosi si erano riaccesi. Poi Diego Della Valle si è inabissato nuovamente, come un sottomarino. Salvo riemergere in questo periodo alla caccia di Guido Rossi. Argomento interessante quello di Calciopoli, ma non concreto quanto la salvezza della Fiorentina e il rilancio di una società alla ricerca di un'identità. Il calcio è come un'antica bottega artigiana di Firenze: bisogna stare sul pezzo tutti i giorni.
Mario Tenerani
giornalista de Il giornale della Toscana