MERCATO, Tante occasioni tra "gli scontenti"
Fonte: Gazzetta dello Sport
Troppa panchina fa male alla salute: si sta scomodi, viene il mal di schiena e soprattutto il morale va giù. Così, da che mondo è mondo, nel calcio chi non gioca mai è destinato a diventare scontento e a cercare nuove sfide. Perché, se è vero che alcuni calciatori utilizzano consapevolmente gli ultimi anni di carriera per fare le riserve di lusso, è altrettanto evidente che questa prospettiva va stretta a chi vorrebbe ancora essere titolare a tutti i livelli.
Sparsi per i vari campionati, in Europa, ci sono parecchi giocatori interessanti che non trovano abbastanza spazio nelle loro squadre. Nomi buoni per il mercato di gennaio, che è lontano ma non lontanissimo. Una premessa è necessaria: dieci o quindici partite ufficiali non sono sufficienti per relegare definitivamente un calciatore al ruolo di "riserva". Limitiamoci, dunque, a segnalare i giocatori di buona qualità che non sono stati protagonisti in questo avvio di stagione.
Andriy Shevchenko (Chelsea)
Sebbene dalla sua bocca non escano quasi mai lamentele, l'ex milanista è il principe della tribù dei musi lunghi. Non giocava mai nell'era Mourinho e non sembra che con Grant al timone le cose vadano meglio. Acquistato da Abramovich per 42 milioni di euro , ora la sua quotazione è più che dimezzata. Chissà che, alla fine, non decida di cambiare aria.
Juan Roman Riquelme (Villarreal)
"El Mudo" è al centro di una vicenda complicata: è "prigioniero" al Villarreal del tecnico Pellegrini, che non lo convoca mai. I rapporti tra i due sono inesistenti per effetto di una litigata avvenuta oltre un anno fa. Riquelme continua a brillare in nazionale, vale circa 15 milioni e sogna di tornare al Boca, dove ha giocato nella scorsa stagione. Ma, pur di andarsene dal Villarreal, accetterebbe anche altre destinazioni.
Lukas Podolski (Bayern)
Era passato dal Colonia al Bayern per 10 milioni di euro: tante speranze dopo il discreto Mondiale, prima stagione altalenante, secondo anno iniziato scaldando la panca. Il suo problema è riassumibile in tre nomi: Toni, Klose e Ribery. E il Bayern non fa neppure la Champions, quindi il turn over è limitato. Il povero "Poldi" non è neanche fortunato: Klose si è fatto male proprio quando la Bundesliga si è fermata per lasciare spazio alle nazionali... Alla ripresa, toccherà ancora a Miroslav.
Peter Crouch (Liverpool)
E' rimasto Kuyt, sono arrivati Torres, Voronin, Benayoun e Babel. Al Liverpool i minuti di Crouch sono calati drasticamente: in Premier League è partito titolare solo una volta. Benitez cerca di tenere tranquillo il suo gigante smilzo, ma Peter scalpita. I Reds per lui avevano versato 12 milioni nelle casse del Southampton: chi vuole Crouch dovrà sborsare una cifra simile.
Andres D'Alessandro (Saragozza)
Con soli 3,5 milioni, il Saragozza ha riscattato dal Wolfsburg "el Mandrake", o se preferite "el Cabezon", che era parcheggiato momentaneamente al Portsmouth. Il suo spazio è limitato: quando dietro a Oliveira e Milito gioca Aimar, D'Alessandro può solo cercare di entrare a partita in corso e farsi trovare pronto, come è già accaduto. Difficile che cambi squadra a gennaio, ma non è detto che sia incedibile.
Ernesto Javier Chevanton (Siviglia)
Il Siviglia lo ha prelevato dal Monaco per 8 milioni nell'agosto 2006: 4 gol nella Liga e 4 in coppa Uefa sono il suo bottino in terra andalusa. Non male, vista la concorrenza in attacco. Poi, però, sono arrivate le frizioni con la società. Di lui si sono perse le tracce: voleva andare al Recreativo Huelva, ma non se ne è più fatto niente. In Italia, al Lecce, faceva sfracelli. Se qualche squadra di serie A ci provasse, farebbe un investimento sicuro.
Eidur Gudjohnsen (Barcellona)
Reduce da due inutili gol con l'Islanda, il buon Eidur ora tornerà a fare la quinta o sesta punta del Barcellona: davanti a lui ci sono Eto'o, Messi, Ronaldinho, Henry e forse già Giovani Dos Santos. Con Bojan Krkic pronto a unirsi alla compagnia. Naturale che non giochi mai. Ha 29 anni e il Barcellona non può certo chiedere a chi volesse acquistarlo i 12 milioni investiti per prelevarlo dal Chelsea poco più di un anno fa.
Marcelo Gallardo (Paris Saint Germain)
Uno dei tanti "nuovi Maradona" che l'Argentina ha sfornato dopo il ritiro dal calcio del "Pibe de oro". Ora ha 31 anni e non è più titolare nemmeno in un Paris Saint Germain che riesce nella non facile impresa di peggiorare di anno in anno. Una sola volta in campo dall'inizio, 5 ingressi dalla panchina in questa Ligue 1: i piedi sono eccellenti, con 5 milioni si potrebbe intavolare una trattativa coi parigini.
Miguel Angel Mista (Atletico Madrid)
A 29 anni, andarsi a sistemare in una squadra che in attacco ha Aguero, Forlan, Simao e Reyes non è l'ideale per giocare con continuità. Quando si nomina Mista, si parla del "pichichi" della Liga nel 2004 (19 reti), non di uno qualsiasi. L'Atletico Madrid lo ha pagato 4 milioni al Valencia: se un club italiano se lo assicurasse per quella cifra, farebbe un affare.
Daniel Van Buyten (Bayern)
In primavera segnava contro il Milan in Champions League, ora al Bayern il centrale belga ha perso il posto: Hitzfeld si affida alla coppia Lucio-Demichelis e Van Buyten guarda i compagni da bordo campo. Il Bayern lo pagò all'Amburgo 8 milioni: chi cerca un difensore affidabile, come ad esempio la Juve, dovrebbe tentare i bavaresi con un'offerta sostanziosa.
GLI ALTRI - Questa era un'ipotetica "top ten" dei nomi più altisonanti che vengono poco utilizzati dagli allenatori. Ma la lista dei potenziali affari potrebbe allungarsi: ci sono Soldado, che al Real Madrid non può farsi largo ma ha dimostrato all'Osasuna di saper segnare, e Mohammed Kallon (ve lo ricordate?), che non non rientra nei piani del Monaco e sta cercando squadra in Inghilterra. E Nuno Valente (Everton), Muller (Lione) o Samaras (Manchester City), per citarne altri. Il mercato europeo offre ancora qualche buona occasione, insomma. Chi ha bisogno di rinforzarsi sa dove guardare.