L'OGGETTO MISTERIOSO

08.10.2010 00:00 di  Marco Gori   vedi letture
L'OGGETTO MISTERIOSO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Doveva essere l’acquisto principe della campagna trasferimenti dello scorso gennaio, una sessione di mercato in cui la Fiorentina, non dimentichiamolo, ha speso non poco; da lui, nazionale argentino dal fisico possente ed i piedi buoni, ci si aspettavano muscoli e qualità per un centrocampo ridotto drasticamente nei suoi effettivi dopo la partenza, l’estate precedente, di Felipe Melo e Zdravko Kuzmanovic. Ma Mario Ariel Bolatti, detto “El Gringo”, dell’“Artemio Franchi” e degli altri stadi d’Italia ha conosciuto poco l’erba e molto le panchine. Molti, come l’illustre connazionale Daniel Bertoni, l’hanno subito “bollato” come non adatto al nostro calcio, altri invitavano alla prudenza nei giudizi in attesa che l’ex Porto svolgesse l’intera preparazione con la squadra viola; questi ultimi dimenticavano forse che Mario Ariel Bolatti era un “pallino” di Diego Armando Maradona, e che una buona fetta dell’estate l’avrebbe spesa in Sudafrica; tuttavia, la sorte ha voluto che la nazionale albiceleste dai Mondiali uscisse alquanto in fretta, e che il 25enne di La Para rientrasse in Italia assai prima del previsto. Allo stesso tempo, però, la Fiorentina acquistava Gaetano D’Agostino, e, sempre dall’Emisfero Australe, Riccardo Montolivo mandava chiari messaggi sulla posizione che desiderava ricoprire in campo. Mettiamoci poi che Sinisa Mihajlovic non ha ritenuto importare da Catania il suo 4-3-3, ed ecco che "El Gringo” si è ritrovato sul mercato: lo voleva il River Plate di Daniel Alberto Passerella, un osso duro, come lo è –lo abbiamo detto ieri e lo confermiamo- Pantaleo Corvino, e come lo è anche l’agente del giocatore, nonché proprietario di parte del suo cartellino, Marcelo Simonian. Con tre attori del genere in scena, difficile immaginare un’opera a lieto fine. E così “Bolattone” è rimasto a Firenze, e la sua nuova stagione in maglia viola è iniziata come la precedente. Cosa si chiederà il biondo sudamericano in queste ore in cui si trova in Giappone con la selecciòn del neo CT Sergio Batista? Ci viene in aiuto proprio Marcelo Simonian: “Per come lo conosco, penso che voglia imporsi con la maglia viola e giocare. Ancora non mi ha detto di voler andar via dalla Fiorentina, quando e se me lo dirà, vedremo cosa fare". Ben venga un giocatore volenteroso in questa viola abulica, ma le possibilità che Bolatti possa imporsi in questa Fiorentina e in questo campionato ci paiono ben poche.

Allo stesso tempo facciamo molta attenzione a definirlo un “pacco”. Oggetto misterioso, magari, si, ma pacco no. Nei giorni scorsi siamo stati –nel limite della correttezza e con un atteggiamento costruttivo- alquanto critici verso l’operato di Pantaleo Corvino; ora vogliamo rendergli, in un certo senso, giustizia: forse, in alcune fasi del quinquennio di Cesare Prandelli, il dirigente salentino non è stato capace di accontentare quello che resta uno dei migliori allenatori in circolazione; allo stesso tempo, dal punto di vista squisitamente tecnico, ha visto molto più in là dell’attuale CT della Nazionale. Un nome su tutti, quello di Federico Balzaretti, forse al momento il miglior interprete in Italia di un ruolo dove proprio l’attuale Fiorentina risulta carente. Se Bolatti dovesse “esplodere” nel periodo che intercorrerà tra la metà del mese corrente e l’inizio del “mercato di riparazione”, come si auspica lo stesso Simonian, tutti saremmo felici e contenti. Ma se ciò non dovesse verificarsi, attenzione a scaricarlo. Venderlo magari si, scaricarlo no. Di rimpianti in casa viola ne abbiamo già fin troppi.