BORJA, AVEVO ALTRE OFFERTE MA AL CUORE NON SI COMANDA: FIRENZE UNICA OPZIONE PER ME
Oggi è la giornata di Borja Valero. Il centrocampista spagnolo, a breve in conferenza stampa, spiegherà le ragioni del suo ritorno alla Fiorentina. Di seguito la diretta testuale di FirenzeViola.it.
Ci racconta il suo addio nel 2017?
"Sono molto felice, grazie di come mi avete accolto. Credo che oggi sia una giornata dove dobbiamo parlare di cose felici, quel momento là preferisco tenerlo lì. Fu una cosa triste per ilmodo in cui si sono sviluppate le cose, ma devo ringraziare anche l'Inter che rimane una squadra importante dove ho trascorso anni felici".
Ha mai pensato di chiudere qua la carriera?
"Si è parlato di tante cose, ma da calciatore in primis. Io darò tutto per giocare e accetterò ogni decisione del mister. Credo che posso dare una mano per l'esperienza, per come si vive il calcio qua, dall'estero. Io cercherò di aiutare tutti i miei compagni di squadra. Dopo vedremo, ma oggi penso solo a giocare e ad allenarmi al massimo. Poi sarà un problema per il mister. Il contratto è per un anno".
Qual è il ricordo più bello con l'Inter?
"Mi è mancato vincere qualcosa nella mia carriera e con l'Inter ci siamo andati veramente vicini, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Sono qua per essere un giocatore ed un compagno in più. Non sono qua perché ho ricevuto affetto dai tifosi in passato, mi devo meritare gli applausi per quello che farò adesso. Sono convinto al 100% di essere un giocatore valido per i viola, ma devo convincere chi magari non lo pensa".
Vede analogie con la situazione al suo arrivo la prima volta a Firenze?
"Nel periodo che sono venuto la prima volta c'è stata una rivoluzione, ma anche le altre squadre non erano al massimo livello e ne abbiamo approfittato. Peccato che il quarto posto non valeva la Champions altrimenti la avremmo giocata diverse volte. Mi auguro di giocarle o starci vicino perché per i ragazzi sarebbe molto utile per crescere".
Lei può fare anche il regista?
"Anche negli anni passati all'Inter ho giocato lì con centrocampo a due. Starà al mister decidere se devo giocare e dove, lui decide, ma io posso fare quel ruolo tranquillamente. Ho molto rispetto per Iachini e le sue scelte".
Come ha reagito suo figlio Alvaro quando gli ha detto che sarebbe tornato a Firenze?
"Si è messo subito la maglia addosso e saltava in camera da tutte le parti. Ha gli amici, per lui è una grandissima emozione".
Lei aveva tantissime offerte anche più allettanti. Perché scegliere la Fiorentina?
"Non voglio essere l'esempio per nessuno, faccio quello che faccio perché porto avanti dei valori che mi hanno insegnato fin da piccolo. Mi hanno chiamato in tantissimi posti, mi offrivano più anni e più soldi, ma il cuore non si può cambiare e questa era l'unica opzione. Con il mio agente ne abbiamo parlato e questa era l'unica opzione. Qua o qua".
Cosa pensa di Federico Chiesa con cui lei ha giocato da giovanissimo?
"Quando sono andato via era un bambino, ora ha grandissime potenzialità. Nell'ultimo periodo mio a Firenze ci ha dato una grandissima mano, anche in Nazionale è cresciuto tantissimo, sta prendendo uno spessore di alto livello. Allenarsi con Franck Ribery è veramente unico e c'è solo da imparare, anche alla mia età".
Come vede il centrocampo viola?
"C'è tanta concorrenza a centrocampo e grazie a questo ci si allena meglio. Si sentirà di più la pressione e la domenica si proporrà un livello più alto perché in allenamento si alzeranno i ritmi".
Ha visto Commisso?
"Ancora non personalmente, oggi ha parlato alla squadra. Ci siamo allenati e sono venuto subito qui, parleremo".
Come mai ha scelto il numero 6?
"Il 20 era occupato dal capitano e parlando con mio figlio che è appassionato di calcio mi ha detto di prendere questo perché lo indossava uno dei miei idoli ed il giorno in cui è nato mio figlio".
Che emozione è stata segnare al Franchi?
"Fare gol a una squadra a cui vuoi così bene non è semplice, ma è stata una bella emozione, pensavo fosse ultima partita al Franchi. Erano tantissime le emozioni in quella giornata lì".
Le piace il parco attaccanti?
"Devo allenarmi di più per capirli meglio ed aiutarli, ancora li ho visti da fuori e non è la stessa cosa. Devo servirli al meglio, ma posso solo impararlo allenandomici insieme".
Il ruolo di regista può regalarle una seconda carriera?
"Mie caratteristiche sono quelle, quando sono lì vado, mi piace correre e dare tutto, ma la chiave di lettura è giusta. Non mi chiudo a niente, può darmi anche tante soddisfazioni, poi il mister vedrà negli allenamenti cosa posso dare lì, più avanti o da nessuna parte. Sceglierà il meglio per la squadra".