La bocciatura dei prestiti. Su otto solo due riscatti (automatici) e cinque addii costati quasi 12 milioni

Quasi tutti bocciati. O a voler essere più teneri ritenuti non funzionali al nuovo corso. Stiamo parlando della schiera di giocatori (ben otto) arrivati in prestito l'estate scorsa e nel mercato invernale. Di sicuro anche i dirigenti si aspettavano di più da questi calciatori anche perché - pur non riscattati - in ogni caso hanno rappresentato un costo non banale (ad esempio i quattro milioni per Colpani). Ma andiamo per ordine, ricapitolando una situazione che al momento vede due riscatti (divenuti automatici), cinque giocatori rispediti al mittente e uno ancora in bilico, Gudmundsson.
Cataldi, l'ultimo no
I primi annunci sui mancati riscatti sono arrivati per bocca del ds Pradè nella conferenza stampa del 27 maggio. Zaniolo, Folorunsho e Adli i tre che la Fiorentina ha subito deciso di non riscattare (l'ex milanista per volontà delle due parti). Senza considerare gli ingaggi, per Zaniolo i viola hanno speso 3,2 milioni per il prestito, per Folorunsho un milione, per Adli due milioni. E' vero che per riscattare questi giocatori il prezzo era particolarmente alto ma in totale la Fiorentina per loro ha speso 6,2 milioni che salgono a 10,2 per il prestito di Colpani, anche lui rispedito al mittente. Per Bove, sfortunatissimo, il discorso è ovviamente diverso, l'addio alla Fiorentina è stato quasi inevitabile con la speranza comunque di rivederlo in campo (1,5 era stato il costo per il prestito). Nelle ore scorse è arrivata la decisione della Fiorentina di non riscattare neanche Cataldi che probabilmente non ha convinto sul piano della tenuta fisica perché dal punto di vista dell'equilibrio tattico pareva poter far comodo alla Fiorentina. Pioli peraltro lo conosce bene e sicuramente ci saranno state valutazioni approfondite su di lui. Il riscatto non era neppure oneroso (quattro milioni, il prestito era gratuito). Dunque facendo dei conti che in questi casi non possono essere perfetti al centesimo, la Fiorentina per i prestiti poi non riscattati ha speso circa undici milioni e settecentomila euro. Quasi dodici milioni rappresentano una cifra con cui acquistare un buon giocatore, non un fuoriclasse naturalmente, ma un giocatore di rendimento e su cui fare affidamento. E qui si potrebbe anche aprire il discorso sull'utilità o inutilità dei prestiti. Non a caso tra gli addetti ai lavori non pochi si definiscono nemici dei prestiti, sia per una mancanza fidelizzazione (in qualche caso), sia per il rischio di lavorare per altri club, per restituire giocatori, a volte migliorati, alle società di appartenenza. I riscatti automatici sono stati invece quelli di Gosens e Fagioli, l'uno legato al raggiungimento del 60% delle presenze da 45 minuti e l'altro alla qualificazione in Europa.
Il caso Gudmundsson
Entro la prossima settimana finalmente si chiarirà anche il caso Gudmundsson, l'ultimo giocatore su cui la Fiorentina sta studiando il da farsi. E' sempre più evidente che il club non vorrebbe spendere i 17 milioni che servono per riscattarlo ma preferirebbe ridiscutere l'accordo con il Genoa. Il club ligure dal canto suo è convinto di avere in mano una serie di offerte per cederlo ad un buon prezzo. La domanda resta la stessa: si trova un giocatore del livello dell'islandese a 17 milioni? Forse sì, in giro per il mondo anche ad un costo di gran lunga inferiore. Ma in quel caso sarebbe comunque una scommessa.
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