DI NUOVO SQUADRA, ORA PERÒ SERVE AIUTO DAL MERCATO

La vittoria che serviva, il successo utile ad accendere una nuova scintilla capace di riportare i giri del motore viola a quote più accettabili. La Fiorentina torna dall'Olimpico rigenerata da tre punti che mancavano dalla prima settimana di dicembre e soprattutto con una risposta da parte di tutto il gruppo che ha allontanato più di una voce su un gruppo meno unito rispetto al passato.
Il Malumore di Palladino
Nel dopo gara di Roma Palladino non ha fatto niente per nascondere il fastidio dopo che sui media erano rimbalzate voci di uno spogliatoio non così unito. Una reazione legittima dopo critiche non tenere nemmeno da parte dei tifosi, se non fosse che più di un riferimento sui problemi interni era arrivato dai diretti protagonisti, cominciando dai concetti riferiti da Pradè e passando da quelli rinforzati prima da Ranieri, nel dopo gara di Monza, e poi da Gosens dopo l'uno a uno interno con il Torino. Nervosismi a parte restano i gesti che hanno colorato la serata di Roma, le esultanze tra i difensori a ogni chiusura (incluse quelle di un Pongracic finalmente ritrovato) e la miglior riposta possibile della squadra nei confronti del proprio allenatore.
Una nuova stabilità tattica
Di certo l'aspetto migliore della serata capitolina è stato l'equilibrio ritrovato da parte dei viola, aiutati da un sistema di gioco meno incentrato sugli esterni e più indirizzato alla copertura mediana. Il sostegno offerto ad Adli da parte di Folorunsho e Beltran, straordinario domenica sera nel suo dinamismo tra la trequarti e il centrocampo, è stata una delle chiavi di volta del match, così come la profondità trovata dai terzini Gosens e Dodò più liberi di trovare il fondo in assenza di uomini schierati sulla linea dell'out. Se l'arrivo di Pablo Marì sembra preludere alla libertà voluta da Palladino di passare a tre in difesa c'è da interrogarsi se l'assetto visto contro la Lazio sia il migliore possibile, come del resto sostenuto dalla stragrande maggioranza di appassionati e addetti ai lavori.
Urge sostegno dal mercato
Tattica a parte i prossimi diventano però giorni fondamentali per garantire nuovo sostegno al tecnico attraverso il mercato invernale. Anche se sono le uscite a farla da padrone, da Kouamè in direzione Empoli passando per Ikonè sul quale restano vigili Nantes e Como fino a Biraghi, l'arrivo imminente di Pablo Marì pare chiudere il discorso difensivo mentre a centrocampo e in attacco molto è ancora da fare. Cristante resta il nome più vicino anche se per una chiusura definitiva servirà aspettare le ultime ore di trattative ma se, come pare, Richardson dovesse partire è lecito pensare che la Fiorentina si butti anche su altri profili. In questo caso gli ostacoli sono sempre e comunque le diverse valutazioni, dai quasi 30 milioni chiesti dal Genoa per Frendrup ai 15/20 pretesi da Empoli e Juventus per Fazzini e Fagioli, senza contare che bussare di nuovo al Monza per Bondo potrebbe non essere così semplice. Quanto all'attacco, tenuti in sospeso i nomi di Man e Sanabria, adesso il mirino sembra spostarsi dalle fasce al ruolo di vice-Kean anche perché il rischio di non avere alternative da giocarsi a partita in corso comincia a farsi fin troppo concreto.
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