ALLA PROVA DEI FATTI

Rocco Commisso chiede scusa, il direttore generale Ferrari chiede scusa, il direttore sportivo Pradè (che già l’aveva fatto a Bergamo dopo il 3-2 sull’Atalanta) chiede scusa. Di certo è la linea comunicativa la prima novità della conferenza stampa che ieri ha sancito la ripartenza della Fiorentina. Un intervento che chiude definitivamente l’annata e che apre all’immediato futuro, all’insegna di un concetto di ambizione più volte ripetuto.
Scuse che meritano di essere accettate - Lodevole che stavolta la società non si sia messa sulla difensiva ma abbia preso atto delle parole dei tifosi. E se Commisso ha fatto riferimento a un mercato di gennaio che poi Pradè ha spiegato con più dettagli (riferendosi all’inseguimento di Gudmundsson e Zaccagni) al resto ha pensato il dg Ferrari, tornando sulla delusione del dopo gara di Atene che ha frenato qualsiasi intervento a caldo. Logico che per la maggior parte dei tifosi le parole di ieri possano non bastare, altrettanto però concedere nuovo credito a una dirigenza che ha preso atto dei propri errori e si dichiara disposta a ripartire facendone tesoro.
Confermare l'ambizione il primo obiettivo - Adesso che la Fiorentina mette i primi, nuovi, punti fermi, a cominciare dall’allenatore Palladino e dal nuovo dt Goretti, tutto il club è però atteso alla prova dei fatti, perché sarà sempre e comunque il prossimo mercato estivo la prima discriminante a determinare il rapporto tra la società e i propri tifosi. Il k.o. di Atene ha sancito la fine del ciclo di Italiano ma più in generale quello del primo lustro dell’era Commisso, un quinquennio nel quale era lecito attendersi qualcosa di più in termini di piazzamenti in campionato ma durante il quale è anche giusto ricordare momenti positivi e attese esaltanti come quelle vissute a ridosso delle tre finali giocate nel giro di un anno. Adesso però l'obiettivo del miglioramento non può più essere fallito e soprattutto non potrà limitarsi a qualche punto in più in campionato come nell'ultima stagione.
La garanzia di Commisso, la responsabilità di Pradè e una querelle sullo stadio che prosegue - Così al netto degli episodi che hanno tenuto la Fiorentina non troppo al di sotto della zona Europa League le nuove sfide da affrontare chiameranno in causa un rinnovato poker di figure, dalla triade dirigenziale Ferrari, Pradè, Goretti (con Pradè primo referente di un mercato che tutti hanno garantito sarà condiviso) fino al neo tecnico Palladino. Tutti chiamati a gestire anche annate complicate sotto il profilo dello stadio. In tal senso la richiesta della Fiorentina di non far partire i lavori si è già scontrata con il documento inoltrato dal Comune, sottoscritto (è vero) dalla stessa società viola ma anche perché altrimenti non sarebbe stato possibile iscriversi al campionato e comunque all'interno di una convenzione soltanto annuale. Una strada in salita insomma, seppure tra le indicazioni più rasserenanti arrivate ieri siano da tenere bene a mente quelle relative alla disponibilità garantita da Commisso nell’aggredire determinate situazioni di mercato che si dovessero presentare nei prossimi due mesi.
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