JURIC, Pradè ci chieda scusa. Di Carmine out
Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Fiorentina. Queste le sue parole, a cominciare dalla partita con la Sampdoria: "Non c'è stata stanchezza, abbiamo dato il massimo e gli altri hanno prevalso. Ma non c'è stata stanchezza, sono andati al massimo. Non so quanto abbiamo recuperato, oggi faremo un allenamentino e andremo più sulle sensazioni. Non è facile così, speri di recuperare mentalmente e fisicamente".
Quindi non ci saranno molti cambi.
"Si è fatto male anche Di Carmine, Barak sarà fuori per squalifica. Vedremo anche per Ceccherini, stando attenti a qualche giocatore che so che fa fatica a recuperare in partite ravvicinate".
Davanti dovrà inventarsi qualcosa.
"È così da inizio anno: o ci mancano o devono entrare in forma. In attacco ci è rimasto davvero poco".
Dove vuole portare il Verona?
"Dall'inizio dell'anno, nel momento in cui ho visto la squadra e tutte le problematiche che abbiamo avuto, legate a Benassi e Kalinic ad esempio, ho pensato che se questa squadra dovesse salvarsi otterrebbe un risultato stupendo. Questa è la realtà, sarebbe un successo importante".
Tameze dove dobbiamo aspettarcelo?
"Non lo so, abbiamo veramente poche opzioni in mezzo e in attacco. Penso che a volte faccia meglio quando gioca più offensivo. Gli piace sganciarsi e accelerare, è meno uno di posizione, che ti controlla il gioco. È una mezzala più adatta a giocare questo tipo di calcio che con due fissi in mezzo".
Cosa si aspetta da queste due gare?
"Mi auguro nessuno si faccia male, perché i nostri motori non sono quelli delle grandi squadre. Dobbiamo sempre andare oltre il limite: qualcuno regge, qualcun altro meno. Spero di far bene, che la squadra si esprima bene".
Magnani giocherà?
"È un giocatore che quando fa una partita a livelli ottimali ha poi bisogno di recuperare. Con la Samp non ha giocato perché non era in grado di giocare. Adesso spero stia meglio e che sia a disposizione, poi vediamo se a gara in corso o dall'inizio".
Che effetto le fa vedere questo Lazovic?
"Non sono delle macchine. Anche questo si mette in preventivo quando inizi una stagione così. Questi ragazzi sono stati spremuti dall'anno scorso, e lui ha avuto tante problematiche. L'anno scorso sapevamo che nelle difficoltà quattro o cinque cose importanti te le poteva fare: adesso non ci riesce, ma deve avere grande fiducia in sé stesso e tornare ai livelli dello scorso anno".
Le dà fastidio che qualcuno abbia storto il naso dopo la sconfitta con la Samp?
"Il calcio è chiaro, mica dico che abbiamo giocato bene. Abbiamo giocato male, dopo il vantaggio loro hanno legittimato. Penso di essere stato sempre coerente: ai tifosi e a voi non è chiaro. Abbiamo giocato male ed è normale non essere felici. Poi che io abbia tutto chiaro e qualcuno no, è un problema loro. Se, con tutte le problematiche che abbiamo avuto, ci salviamo, facciamo un risultato strepitoso. E questo non esclude niente, ma finora i ragazzi hanno fatto meglio dell'anno scorso come potenzialità: io li devo abbracciare ogni mattina quando li vedo. Non è un problema criticare, quando si fa male si critica. L'importante è avere chiaro quale sia il punto di partenza. Bisogna essere realisti, con ottimismo, non illudersi. Non è questione di essere paraculo: quando affrontiamo le squadre che sono sotto di noi, se guardiamo come vengono fatte le cose, non siamo ai loro livelli. Questo significa che tutto deve sempre funzionare al massimo per competere con tutti".
Il vostro difetto principale è la vostra mancanza di qualità?
"No, è tutto diverso. Non è come l'anno scorso: io non penso di aver mai ripetuto la stessa formazione. Non so quando recuperano tutti, quando ti metti a lavorare, se riusciremo ad alzare il livello come credo. L'altro giorno la mancanza di qualità era ovvia, al di là del campo non perfetto. In altre partite si è visto un po' di meno".
È per questo che con le grandi fate meno fatica?
"L'anno scorso abbiamo fatto il salto di qualità con SPAL, Lecce e Genoa: partite con squadre con le quali ci ritenevamo alla pari e nelle quali abbiamo stradominato. Noi li abbiamo ammazzati, e io avevo la sensazione che fossimo forti. Con le grandi facemmo grandi prestazioni, ma con altre qualità. Con Lazio e Juve invece giocammo da grandi contro le grandi, non solo col pressing, ma dominando anche il possesso. In questo momento non ho ancora questa sensazione, ma stiamo lavorando per essere pronti a tutto".
Quindi gioca Salcedo?
"Non c'è altro, ma mi sembra abbia fatto bene. Penso giocherà lui, è l'unico che ha le caratteristiche per segnare".
Con l'Inter può rientrare Kalinic?
"Mi sembra di no".
E Gunter?
"Gli ho fatto riassaporare il campo, per noi è importantissimo nella costruzione del gioco. Ha fatto un po' di allenamenti, è importante per noi".
Darà fiducia a Lovato?
"Ho parlato con lui l'altro giorno: ha le caratteristiche per diventare un buonissimo difensore, ma è veramente all'inizio del suo percorso. Lo hanno alzato a livelli allucinanti: lui non ha sofferto, ha sempre lavorato bene, ma è normale che faccia una partita bene e magari un'altra meno. Deve lavorare con serenità, se lui non è sereno o quello che lo circonda gli fa pensare di non poter sbagliare si perderà. Se lavorerà con tranquillità potrà avere un buon futuro: lui è nella mia testa, c'è la possibilità che giochi".
Faraoni terzo è stata una scelta tattica o dettata dall'emergenza?
"Un po' tutte e due. La scelta tattica non è stata sfruttata come potevamo, ma è stata un po' l'una e un po' l'altra".
Lazovic potrebbe essere impiegato sulla trequarti?
"Potrebbe essere un'opzione. Devo pensare anche a Dimarco, se riesce a fare tutte queste partite, perché c'è anche l'Inter. Le mie scelte si basano anche su questo per la partita di domani. Ci sto ancora pensando, prenderemo una decisione oggi".
Qualche giorno fa Pradè ha detto che i vostri giocatori vanno prima valutati fuori da Verona (Pradè a RTV 38 disse: "I calciatori che allena Juric bisogna vederli alle altre squadre negli anni successivi. Rrahmani non gioca, Kumbulla idem", ndr).
"Gli altri non devono parlare della mia squadra: è una mancanza di rispetto, e come minimo deve chiedere scusa a me e alla mia società. In secondo luogo, non è vero: i giocatori che abbiamo venduto sono cresciuti tantissimo, e possono fare bene nelle squadre in cui sono arrivati. Penso che chi ha preso i giocatori che avevamo lo scorso anno abbia fatto un affare, perché sono giocatori forti".