IL COMMENTO, Italiano e Gasp: sfida tra "gemelli diversi"

24.04.2024 11:31 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO, Italiano e Gasp: sfida tra "gemelli diversi"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

All'interno del proprio editoriale pubblicato sulle colonne de La Nazione, il noto giornalista e tifoso viola Stefano Cecchi ha parlato della sfida nella sfida tra Vincenzo Italiano e Gian Piero Gasperini, due tecnici molto simili come attitudine, ma diversi nel modo di giocare: " Intanto entrambi sembrano convinti che solo sul vocabolario la parola «successo» possa arrivare prima della parola «sudore». Per questo entrambi hanno catechizzato i propri giocatori al credo che se sul campo non dai tutto, alla fine non hai dato niente. In comune, poi, i due hanno anche l’alta considerazione di loro stessi: entrambi quasi mai in cravatta ma con la convinzione di appartenere a una borghesia ben vestita del football.[...] Per il resto tutto nel loro calcio è diverso. Certo, entrambi sono affascinati dal calcio olandese di Rinus Michels & C, ma mentre il primo lo ha innestato di italianità trasportando nel terzo millennio l’ottocentesca marcatura a uomo, il secondo lo ha mantenuto puro in quel credo fideista che finché ho il pallone io, gli altri non possono segnare. Da qui l’ossessione di Italiano per il possesso palla che per Gasp rappresenta invece un’opportunità e non un dogma". 

E ancora: "Mentre il primo ha fatto della difesa a tre il suo marchio di fabbrica, il secondo sembra viverla come un’offesa, adottandola rarissimamente al punto che, della volta che l’ha usata col Bologna in coppa, se ne parla come della nevicata dell’85 o di quando Fiorentina-Pistoiese fu interrotta dagli Ufo"

Infine, la chiosa: "Quale delle due versioni di calcio sia più appagante è difficile da stabilire. Di certo l’esperienza indica che il calcio di Italiano ha messo spesso in crisi quello di Gasperini. E i tifosi viola sperano che ciò possa ripetersi anche stasera, in una gara che per i gemelli diversi in panchina rappresenta un crocevia. Quello che potrebbe portare a un trofeo che nessuno dei due per ora ha mai alzato. Un’altra cosa in comune che, a fine campionato, potrebbe non esserlo più".