COR. FIO., Una sosta che sarà a due facce
Chi l’ha sentito giura che ieri fosse ancora lì, con la testa a San Siro e a quei maledettissimi ultimi minuti. Del resto che Vincenzo Italiano sia ossessionato dal proprio lavoro si sa, ed una sconfitta come quella di domenica è una ferita che continuerà a tormentarlo a lungo. Per come è arrivata, e perché ha sciupato il finale di una prima parte di stagione che, nonostante mille difficoltà, poteva essere archiviata nel migliore dei modi. E invece no. Dalla gara d’esordio in campionato del 14 agosto scorso contro la Cremonese, al match di domenica in casa del Diavolo: 91 giorni e, tra serie A, playoff e girone di Conference League, 23 partite. Una ogni 3,95 giorni.
Lo stesso Italiano, una volta sbollita rabbia post San Siro, proverà a rilassarsi per qualche giorno. Già da domenica infatti si piazzerà davanti al televisore, guarderà più partite possibili, e cercherà di capire se dal Mondiale arriverà qualche spunto nuovo. Senza dimenticare i suoi cinque ragazzi: Milenkovic, Jovic, Amrabat, Zurkowski e Nico Gonzalez che, va da sé, seguirà con particolare interesse. lntanto il tecnico potrà finalmente sperare di recuperare qualche infortunato (Sottil su tutti, mentre per Castrovilli i tempi saranno ancora lunghi) e tornare a lavorare sui dettagli e, in particolare, sugli aggiustamenti da fare al nuovo 4-2-3-1. Sarà l’ultima occasione per farlo, prima di rituffarsi nel turbine delle gare ogni tre giorni. Per questo, alla fine, questa sosta va vista come una grande opportunità. Nonostante Milano, e un finale di gara che ancora tormenta i pensieri del mister.