PRES. MUSEO FIOR. A RFV, Presto la Hall of fame. Julinho...
David Bini presidente del Museo Fiorentina, che custodisce e porta avanti la storia viola, ha parlato a Radio Firenzeviola di Julinho che oggi avrebbe compiuto gli anni ma anche degli obiettivi del Museo stesso e della prossima Conference League: "L'obiettivo del Museo Fiorentina è quello di salvaguardare la storia della Fiorentina e trasmetterla ai più giovani, per spiegare e raccontare chi l'ha creata e l'ha fatta crescere. D'altronde non c'è un giorno che non si parli di Fiorentina a Firenze".
Archivio anche per amichevoli estive? "Spesso raccontano storie belle, quelle soprattutto fatte all'estero, come quelle negli anni 80. Noi le seguivamo in Europa con viaggi interminabili in auto ed erano anche contro squadre importanti e a volte davano spazio a giovani o giocatori appena arrivati e dunque sono interessanti dal punto di vista tecnico e poi è un motivo di crescita confrontarsi con realtà estere".
Conference League? "Una città come Firenze si merita un respiro europeo, è fondamentale per la tifoseria riaffacciarsi all'Europa e poi è fondamentale anche per il tecnico alla sua prima esperienza e per la squadra che deve confrontarsi con squadre meno preparate magari ma che hanno una foga agonistica che ti mette in difficoltà facendoti però crescere. Siamo ansiosi di metterci alla prova, se ci sarà qualche inciampo ci sta in un percorso di crescita e metterlo in preventivo".
Julinho? "Ha scritto pagine importanti, è la seconda ala destra del Brasile, ha rappresentato una leggenda. Noi l'abbiamo avuto tre anni ed è legato al primo scudetto. E' anche il compleanno di Amarildo che invece è protagonista del secondo titolo. Perciò oggi ci sono queste due belle ricorrenze".
Impegni? "Il 16 maggio abbiamo presentato il libro per il quarantennale del mancato terzo scudetto, lo trovate sul nostro sito insieme ad altri libri per rivivere le avventure del nostro passato. E stiamo lavorando alla prossima Hall of fame viola, per l'autunno, dopo gli stop subiti in questi anni a causa del Covid. E al di là dei grandi nomi la Hall of fame vuole premiare anche chi ha lavorato dietro le quinte, come ha fatto ad esempio Raffaele Righetti che ora è con il Museo, per raccontare la storia viola da tutte le angolazioni. Voglio ricordare anche Manuela, scomparsa la scorsa settimana, che custodiva il materiale sportivo e che ha lavorato dietro le quinte per 20 anni".