MELANI A RFV, In attacco una scommessa. Milik...

05.09.2022 13:57 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
MELANI A RFV, In attacco una scommessa. Milik...
FirenzeViola.it

Renzo Melani, ex centrocampista ed allenatore, ha parlato oggi a Radio Firenzeviola: "La Fiorentina vista con la Juventus mi è piaciuta molto. Dispiace solo che non sia stata incisiva come meritava. Spesso dipende dagli attaccanti che trovano la soluzione anche da soli, però non mi paiono ancora un po' indietro. A volte basta qualche palla sporca, la Fiorentina secondo me avrebbe bisogno di quello. Sottil secondo me sta andando benissimo, mette sempre sotto pressione le difese avversarie e mette in mezzo bei palloni. Gli attaccanti devono essere più aggressivi".

Come risolvere il problema?
"In allenamento serve costruire le azioni, poi sparare spara il giocatore. Tutti tirano in porta in allenamento ma non vuol dire niente senza avversari. L'attaccante deve caricarsi singolarmente durante tutta la settimana. Chi fa gol, fa sempre gol. Perché hanno doti innate di anticipare e capire prima l'azione. Da Jovic ho visto buone cose ma l'ho visto anche un po' avulso. Mettere 50 milioni su Scamacca era un po' azzardato ma ci sono tanti attaccanti giovani che hanno il fiuto del go. In Italia i giocatori sono questi...".

Cabral?
"Segnava, ma in Svizzera. Un centravanti come Milik, tanto per dire uno che abbiamo visto di recente, lo poteva prendere la Fiorentina. Si ritorna al discorsi di chi fa sempre gol".

Scommessa troppo grande in attacco?
"Di sicuro è una scommessa. E per ora è così, con la speranza che di punto in bianco Jovic si metta a segnare come in passato. Però si tratta di una speranza. Chi potrebbe dare una mano davanti è Barak".

Diego Costa?
"È fortissimo ma quando si prende uno svincolato senza preparazione, spesso fanno un paio di partite e si strappano. Bisognerebbe avere la forza di tenerlo un mese per farlo giocare".

Come mai la Fiorentina gioca meglio con le grandi?
"A Udine era tutta un'altra squadra, non dimentichiamolo. Perché il calcio è fatto dalla qualità dei giocatori, c'è poco da fare".